Rapporto Coop: per gli italiani si preannuncia un 2024 “low budget”
16 gen 2024 | 4 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Si rinuncia ai grandi progetti della vita
L’anno appena iniziato potrebbe accentuare ulteriormente l’immagine dell’Italia come un “Paese in pausa”, più sobrio nei consumi e, per certi aspetti, rassegnato e immobile, in attesa di cambiamenti ancora lontani. Non si tratta tuttavia di una semplice sensazione, bensì delle conclusioni a cui è giunto l’ultimo Rapporto Coop che ha analizzato in modo scientifico lo stato d’animo, i consumi e i progetti degli italiani.
Italiani rassegnati a un anno in stand by
Reduci da un anno difficile e a tratti drammatico, caratterizzato dall’impennata del costo della vita fino al nuovo scenario di guerra israelo-palestinese, gli italiani si preparano, quasi con rassegnazione, ad affrontare un 2024 tra tornate elettorali, nuove tensioni geopolitiche e il rallentamento delle economie globali.
Secondo il Rapporto Coop tuttavia tale situazione avrebbe messo il Paese “in pausa”, senza tuttavia generare rabbia o disperazione. Gli italiani sembrano infatti aver trovato un’ancora di salvezza nella dimensione intimistica della loro sfera privata e quindi nella famiglia e negli affetti più vicini.
Purtroppo però, in tale contesto, a essere penalizzato è l’approccio al futuro: la speranza (parola spesso associata nelle precedenti edizioni del Rapporto Coop all’anno che verrà) viene citata da poco più di un quinto degli italiani (22%); erano un quarto un anno fa (26%) ma quasi 4 su 10 (37%) alle soglie del 2022 post pandemico (indagine di dicembre 2021). Allo stesso modo viene meno la previsione di un concreto cambiamento che passa dal 15% del 2022, al 13% del 2023 e si ferma al 12% del 2024. Tra le parole che più tendono a connotare l’anno appena iniziato trovano invece spazio serenità (33%) e accettazione (28%)
Salute e benessere personale al centro delle spese
A forza di rinvii e rinunce, gli italiani si sono in estrema sintesi adattati a una vita fatta di piccole cose, più focalizzata sul presente. A farne le spese sono soprattutto i grandi progetti della vita. Quasi 1 cittadino su 3 vorrebbe acquistare una casa (29%), oppure vorrebbe cambiare nazione (28%), ma già sa che non lo farà. Allo stesso modo il 30% degli occupati vorrebbe cambiare lavoro, ma sa che non sarà possibile farlo. Tra i giovani 20-40enni, la metà (51%) si dichiara per nulla interessata a diventare genitore, mentre un ulteriore 28% vorrebbe un figlio, ma già prevede che non sarà possibile.
L’attenzione viene quindi rivolta prevalentemente alla cura degli affetti, di sé e degli altri. Le sole voci di spesa previste in un aumento nel 2024 sono quelle destinate alla salute e al benessere (in aumento per il 24% del campione) e quelle per il consumo alimentare domestico (16%). Il 26% degli intervistati dichiara di voler spendere di più in prevenzione e controlli, il 23% in analisi di routine. Il 23% mette tra i buoni propositi per il 2024 la dieta mentre il 25% pensa a nuove abitudini alimentari e il 17% prende in considerazione Spa, meditazione e tecniche di rilassamento.
Poco cinema e teatro, più vacanze in Italia
La vera chiave di volta dell’anno del 2024 sembra essere quella di una vita low budget, tutta vissuta giorno per giorno, forse l’unica che la maggioranza degli italiani possa permettersi, con o senza ricorso ai risparmi di una vita o a prestiti personali. Si rinuncia in misura maggiore rispetto agli anni scorsi a cinema, teatri, concerti e musei a favore di passeggiate nella natura, lettura, qualche sport e un po’ di musica (con costi decisamente più ridotti).
L’unica eccezione in questo quadro, almeno sulla carta, è la voglia di vacanza. Se nel 2023 molti avevano lasciato la valigia in soffitta, chi per problemi di budget chi per contingenze climatiche, tra i propositi per il 2024 cresce il numero di coloro che pensano di tornare a viaggiare in Italia (il 68% con 8 punti percentuali in più sul 2023), o a viaggiare all’estero (42% con 7 punti percentuali in più sullo scorso anno).
Spesa alimentare: cibi più semplici e salutari
Il cibo resta centrale nelle scelte di consumo, ma anche a tavola, la tenuta della spesa si sposa con la sobrietà. Infatti, quasi un terzo degli italiani (31%) dichiara che dedicherà più tempo alla preparazione domestica del cibo (il modo più semplice per coniugare qualità e risparmio) e in ogni caso i principali driver di acquisto sono il rapporto qualità prezzo al primo posto (almeno per il 66% degli italiani), la convenienza e il risparmio (50%) e la salute e il benessere (41%). Tra gli aggettivi scelti per definire il cibo del 2024 il più gettonato è salutare (45%), poi poco costoso (44%), seguito da sostenibile (27%) e semplice/autentico e essenziale (26 e 25%).
Oltre ad essere conveniente, la tavola del 2024 deve rimanere salutare. Torna nel carrello anche l’ortofrutta che nell’estate sembrava essere stata al centro di grandi rinunce da parte degli italiani. Nella Top 5 dei prodotti in aumento nel 2024 compaiono proprio frutta e verdura al primo posto seguito dal pesce. Tra i prodotti di cui gli italiani prevedono di poter ridurre i consumi le spiccano invece i dolci (li ridurrà il 41% del campione), le carni rosse (34%), i salumi e affettati (37%) e superalcolici (33%).
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