Prestiti, tassi al top dal 2014. Ma le erogazioni tengono
25 gen 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
Ad incidere le mosse della BCE
I tassi dei mutui per l’acquisto di una casa sono arrivati al 3,55% (comprese spese accessorie). Così alti non si vedevano da nove anni. Quelli sul credito al consumo hanno toccato il 9,25%, ai massimi dal 2014. Salgono in modo consistente anche i tassi sui nuovi prestiti richiesti dalle società non finanziarie, passati – nel giro di un solo mese – dal 2,54% al 2,94%.
È il lungo elenco degli aumenti, registrato a novembre da Banca d'Italia. L'onda lunga della politica restrittiva firmata Bce è ormai arrivata nelle tasche di famiglie e aziende.
Richieste ancora in aumento
Non ci sono, però, solo brutte notizie. Al momento, Bankitalia rassicura: le richieste di nuovi prestiti continuano ad aumentare, seppure a ritmi contenuti. Quelle del settore privato sono cresciute del 3,5% (a ritmo costante rispetto a ottobre), mentre quelle delle famiglie manifestano segnali di rallentamento (+3,8% rispetto al +4% del mese precedente).
Se i tassi dovessero salire ancora, però, un rallentamento delle erogazioni sarà fisiologico. E la direzione sembra proprio questa. La Banca centrale europea ha più volte ripetuto che i tassi continueranno a lievitare, nel tentativo di mitigare l'inflazione. L'ultimo a esprimersi in modo molto chiaro è stato Robert Holzmann, membro austriaco del Comitato esecutivo. “I tassi di interesse dovranno aumentare ancora in modo significativo”. E l'andamento, al di là delle conseguenze sui prestiti e sulla crescita, non cambierà “fino a quando l’inflazione core non si allenterà”. In altre parole, al di là degli effetti collaterali su mutui e prestiti, la priorità è chiara: raffreddare l'aumento dei prezzi.
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