Prestiti personali, l'italiano vuole auto e mobili
4 mag 2018 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Le finalità per cui si chiedono prestiti in Italia
Gli italiani si distinguono sempre di più come popolo di santi, poeti e...consumatori compulsivi. La conferma arriva da una ricerca di Assofin, l’Associazione italiana credito al consumo e immobiliare, commissionata a Gfk, società di ricerche di mercato. Dalla ricerca emerge una classifica sulle destinazioni del denaro chiesto in prestito a banche e finanziarie ed elargito sotto forma di prestiti personali, settore trainante del segmento con un +8,8% e un mese di marzo che, secondo il Crif, è tornato ai livelli pre crisi, facendo segnare il numero di richieste più alto dal 2011 a oggi.
Il 18% degli italiani compra l'auto usata. Tra le motivazioni delle richieste, al primo posto col 18% c’è l’acquisto dell’auto usata: l’auto nuova è comprata dal 16% di coloro che richiedono un prestito personale. Secondo i dati Assofin-Gfk, aumentano le richieste di prestiti personali per acquistare elettrodomestici ed elettronica (16%) e anche quelli per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico (15%). Colpisce parecchio il 12% di coloro che richiedono prestiti per spese mediche e dentistiche, in un Paese dove la sanità è pubblica e andrebbe quindi garantita a tutti. Il 2% dei richiedenti finanziamenti destina le somme alla copertura di costi d’investimento in azienda (2%), mentre il 5% le dirotta ai finanziamenti per supportare lo studio dei figli.
Solo l'1% dei prestiti è destinato ai viaggi. Appare residuale la richiesta di denaro con prestiti personali destinati a soddisfare le esigenze ludiche o quelle di piccola mobilità: soltanto l’1% degli italiani, infatti, impegna queste somme in viaggi e il 3% le usa per acquistare ciclomotori e moto.
L'8% dei prestiti va in consolidamento debiti. Colpisce, invece, il dato relativo al consolidamento debito: ben l’8% delle richieste di prestiti serve al consolidamento degli impegni debitori. In sostanza, dal quadro emerge che le famiglie s’indebitano per pagare debiti accesi in precedenza, anche se col consolidamento migliorano le condizioni di pagamento.
Italiani popolo di consumatori. Dalla ricerca Assofin-Gfk emerge la foto di una nazione costretta a far quadrare i conti, con gli italiani schiacciati tra un modello di consumo che impone prodotti spesso non indispensabili e un reddito annuo che, secondo il ministero dell’Economia, in media tocca i 21 mila euro.
Il dato sugli stipendi medi percepiti, questa volta secondo l’Ocse, colloca l’Italia al 9° posto della classifica europea, sotto la Francia, la Germania, il Lussemburgo, la Svizzera e l’Irlanda. Ecco perché, in uno scenario come questo, può diventare necessario ricorrere ai prestiti personali se si vogliono realizzare determinati consumi.
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