Prestiti, arrivano le novità
14 gen 2015 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Nel 2015 cambia qualcosa per il mondo dei prestiti
I numeri che descrivono la situazione del settore dei prestiti personali parlano chiaro: secondo Banca d'Italia, a novembre 2014, i prestiti al settore privato sono scesi dell'1,6% su base annua, quelli alle famiglie sono calati dello 0,5%, quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 2,6%. Fino a poco tempo fa, per chiedere un finanziamento, era necessario presentare una busta paga o un contratto lavorativo solo ed esclusivamente a tempo indeterminato: erano queste due le uniche garanzie considerate accettabili dal sistema. Due condizioni rivelatesi poi, con la crisi imperante, due ostacoli non da poco soprattutto per chi, nell'ultimo anno, ha dovuto richiedere prestiti magari solo per pagare le tasse o per stare dietro alle bollette.
Prestiti a disoccupati e atipici.Ora, con il 2015, sembra che possa cominciare a spirare un vento nuovo, con prestiti personali che, finalmente, potrebbero essere concessi anche a target di clienti considerati rischiosi fino a poco tempo fa: parliamo, prima di tutto, dei disoccupati e dei lavoratori assunti con formule contrattuali atipiche, ma anche degli studenti. Fermo restando quello che viene considerato come il rischio maggiore per le banche, cioè il rischio d'insolvenza che questi clienti si portano dietro, gli istituti di credito, quest'anno potranno concedere prestiti a queste categorie, anche se con tassi d'interesse maggiorati: il che significa che, al momento della richiesta di prestito, bisognerà considerare con molta attenzione sia il tan che il taeg dell’offerta proposta. A loro volta, i richiedenti potranno indicare la persona di un garante che si assuma la responsabilità di ritardi eventuali nel pagamento delle rate oppure, se ne sono proprietari, potranno evidenziare un immobile su cui le banche o le finanziarie potranno rivalersi in casi di mancato pagamento della rata.
Nuovo slancio?La novità è importante, in gran parte coerente con i tanti cambiamenti che sono stati provocati dalla crisi economica prolungata: una crisi che sta rivoluzionando la società, ridefinendo anche certe priorità. Come quella di chiedere un prestito personale per effettuare qualche spesa extra o non prioritaria, costume in voga fino a qualche tempo fa e oggi del tutto superato. Oggi le famiglie italiane chiedono finanziamenti soprattutto per non soccombere alla pressione fiscale e per rispettare le tante scadenze del quotidiano. Per questo una novità come quella appalesata dal nuovo provvedimento del governo, benché possa essere ritenuta rischiosa per il rischio d'insolvenza a cui si esporranno molte richieste di finanziamento, va considerata come una buona opportunità, se vista dall'ottica di un rilancio del segmento prestiti e di una possibile rivitalizzazione dei consumi.
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