Novità contro l'evasione fiscale
5 apr 2016 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Conti correnti, carte di pagamento e investimenti sotto la lente del Fisco
Già annunciata da mesi, la rivoluzione del fisco è da pochi giorni diventata realtà: d’ora in poi l’Agenzia delle entrate avrà sempre sott’occhio i dati relativi ai conti correnti degli Italiani.
Le banche, gli uffici postali e gli operatori finanziari hanno infatti comunicato entro il termine previsto del 31 marzo, i saldi e tutti i movimenti bancari che gli italiani hanno fatto durante lo scorso anno alla grande Anagrafe dei rapporti finanziari istituita presso l’Agenzia con il decreto Salva Italia nel 2011 dal governo Monti.
Tale mole di informazioni dovrebbe consentire al fisco di contrastare l’evasione viene valutata in 90 miliardi all’anno.
Secondo le stime, il flusso telematico dovrebbe portare nei database dell’amministrazione finanziaria oltre 500 milioni di dati sui conti correnti, dalla giacenza media al saldo contabile di inizio e fine anno; dalle ricariche sulle carte prepagate agli acquisti di titoli effettuati nell'ultimo anno. Cassette di sicurezza, carte di credito e bancomat compresi.
Per gli oltre 39 milioni di conti correnti attivi oggi in Italia, le banche e le Poste dovranno indicare cinque elementi principali: il saldo contabile a fine 2014, il saldo a fine 2015, il totale degli accrediti effettuati nell'anno sul conto, il totale degli addebiti e la giacenza media annua.
A questi dati principali se ne aggiungono altri che vanno a identificare nel dettaglio alcuni aspetti legati al mondo degli investimenti: dovranno infatti essere comunicati anche i contratti derivati e le operazioni di acquisto e vendita di oro.
Discorso diverso invece per i prodotti finanziari emessi dalle compagnie assicurative, come le polizze index linked di cui andrà comunicato solo l'importo totale degli incrementi della polizza e dei riscatti effettuati nell'anno.
Ovviamente, tutte le voci in uscita e in entrata dal conto, come l’accredito dello stipendio e il pagamento delle bollette o il rimborso dei prestiti personali, va a incidere sul saldo finale che verrà poi confrontato con l’ISee: il dato sulla giacenza media annua servirà infatti per scovare anche chi mente su questo parametro utilizzato per individuare le tariffe di alcuni servizi pubblici. Se da un lato l’Anagrafe tributaria intende scovare i grandi evasori, dall’altro potrà aiutare la pubblica amministrazione locale a identificare chi ha beneficiato di agevolazioni o di tariffe più basse per gli asili nido pubblici o per la mensa scolastica.
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