L’economia mondiale rallenta, quella italiana accelera
30 set 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
Segnali positivi anche dal mercato del lavoro
L’Istat, nell’ultima “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana”, fotografa la situazione economica mondiale.
Positivi i dati relativi all'Italia, in ripresa sia per Prodotto interno lordo che per occupazione e produzione industriale. Non tutte le aree del pianeta, però, vantano la stessa andatura. Se nella prima parte dell’anno, grazie alla ripresa degli scambi commerciali e al confronto con un 2020 estremamente debole, si erano osservati slanci notevoli, adesso i progressi si fanno meno evidenti.
Cina e Usa
La Cina rimane dinamica, ma emergono anche alcune crepe. In attesa di nuovi interventi da parte del Governo, l’attività produttiva comincia a rallentare la propria espansione e i servizi iniziano a decelerare.
Gli Stati Uniti proseguono la propria espansione, anche se in modo meno poderoso rispetto alla prima parte dell'anno: la produzione industriale ad agosto ha segnato un incremento congiunturale dello 0,4%, in frenata rispetto al +0,9% di luglio.
Europa e Italia
Buoni i dati provenienti dall’euro-zona: il Pil nel secondo trimestre continua a crescere, segnando un +2,2%. Il tasso di disoccupazione a luglio scende allo 7,6% (rispetto al 7,8% di giugno). Sul banco però c'è anche l'inflazione, stimolata da una ripresa rapida: i prezzi aumentano (in particolare quelli della componente elettrica).
Tornando in Italia, i dati evidenziano un ritmo superiore rispetto alla media dei Paesi Ue: il Pil segna un aumento congiunturale pari al 2,7%, più accentuato anche rispetto a quella di Francia e Germania. Segnali positivi arrivano anche dalla produzione industriale.
Lavoro e occupazione
Anche i dati provenienti dal mondo del lavoro sono positivi. Nel secondo trimestre si registra, innanzitutto, un aumento delle ore lavorate.
Per il mese di luglio, inoltre, il numero dei lavoratori dipendenti con regolare contratto è superiore rispetto a quello di febbraio 2020, con una più spiccata accelerazione per i servizi. È la conferma che la catena economica, i cui effetti si notano inizialmente sul Prodotto interno lordo, è stata trasmessa anche all'occupazione. E, consolidandosi, potrebbe atterrare sui consumi e la sottoscrizione di prestiti.
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