Italiani: amanti del risparmio o tirchi?
21 lug 2017 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Italiani amanti, troppo, del rispoarmio
Il rapporto tra banche e clienti è sempre stato complicato, inutile nasconderlo. Da due anni a questa parte, se possibile, è peggiorato. Incertezza e impreparazione sono le sensazioni che hanno sempre di più quelli che entrano in banca, anche solo per chiedere un prestito personale. E' questo lo scenario tracciato dall'Abi circa il trend investimenti nelle banche: gli italiani hanno un'attitudine marcata al risparmio ma mostrano cautela negli investimenti. Lo dicno i numeri: in un anno, da aprile 2016 ad aprile 2017, i depositi sono aumentati del 3,7% attestandosi a circa 50 miliardi di euro mentre la raccolta tramite obbligazioni è calata del 14,2%, a quasi 53 miliardi di euro.
Più informazioni sui prodotti. Il sentiment dei clienti sembra essere quello di avere maggiori informazioni, per diventare più consapevoli nella gestione dei propri soldi. Almeno questo è quanto emerge da un sondaggio dell'Unione nazionale consumatori: su protezione, risparmio e investimenti, ben il 79% del campione dice infatti di volere più informazioni. Il 53% dichiara di sapere poco circa i più comuni prodotti bancari, compresi mutui e prestiti personali, il 36% dice di saperne abbastanza e soltanto il 7% ritiene di saperne molto. Un 4%, invece, dice di sentirsi completamente impreparato.
Chiarezza su mutui e prestiti. I consumatori sono sul piede di guerra anche e soprattutto sulle informazioni (insufficienti) che circolano sugli strumenti che usiamo tutti i giorni, troppo spesso oscuri. Dopo il risparmio, gli investimenti e la protezione, è sui mutui e sui prestiti personali che il 42% dei consumatori vorrebbe avere più delucidazioni e più chiarimenti. Un buon 36% vorrebbe capire di più circa conti correnti, carte e altri strumenti di pagamento:
Giovani più curiosi. I giovani sono la categoria che pensa di dover acquisire una maggiore dimestichezza con tutti questi temi. I giovani tra 25 e 34 anni pensano questo nel 68% dei casi: il 54% sono adulti dai 35 ai 59 anni), il 44% anziani e, ultimi a porsi il problema, sono il 40% dei ragazzi tra 18 e 24 anni.
Pro e contro. “Dallo studio emerge che i temi bancari e quelli finanziari risultano ostici ai non addetti ai lavori - sottolinea il presidente di Unc, Massimiliano Dona - Al contempo affiora anche un dato positivo: il grande interesse dei consumatori a ottenere maggiori informazioni proprio su questi argomenti”.
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