Istat, cala il potere d'acquisto delle famiglie italiane
6 ott 2023 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Diminuisce anche la propensione al risparmio
Scende il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Nel secondo trimestre 2023 il calo, secondo l'Istat, è dello0,2% rispetto al trimestre precedente e del -1,7% rispetto al secondo trimestre 2022. Sempre nel secondo trimestre dell’anno il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente: i consumi, invece, sono cresciuti dello 0,2%.
Tra mutui e prestiti personali, diminuisce dello 0,4% la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici rispetto al treimestre precedente: adesso è stimata al 6,3%.
“L’aumento della spesa per consumi finali, nonostante la lieve flessione del reddito disponibile, si riflette in una flessione della propensione al risparmio, che già da diversi trimestri si attesta sotto i livelli pre-Covid”, sottolinea l'Istat.
Codacons: italiani e risparmi
Il caro prezzi impoverisce gli italiani che ricorrono ai risparmi per sostenere i consumi: è questo il commento del Codacons che considera “disastrosi” i dati Istat sulla situazione economica delle famiglie. “Il calo del potere d’acquisto e della propensione al risparmio - secondo il presidente Carlo Rienzi - sono la diretta conseguenza del caro-prezzi che imperversa in Italia, con un'inflazione ancora a livelli elevatissimi per beni primari come alimentari e carrello della spesa che, come attesta l’Istat, erode il potere d’acquisto dei cittadini. Per far fronte ai consumi e sostenere la spesa le famiglie sono, quindi, costrette a intaccare i propri risparmi, una situazione particolarmente critica che incide sul benessere economico degli italiani e ha conseguenze pesanti sui conti nazionali”.
Unc: dato grave
Il calo del potere d’acquisto è un “dato grave per il paese”, secondo il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona. “L’inflazione – aggiunge Dona – continua a erodere il potere d’acquisto delle famiglie che crolla dell’1,7% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. Per ora i consumi reggono, grazie al fatto che le famiglie, pur di mantenere lo stesso tenore di vita, intaccano i risparmi. Ma si tratta di una bomba a orologeria, destinata presto ad esplodere. Il caro bollette e il carovita avranno ripercussioni sulla crescita della nostra economia, dato che i consumi rappresentano il 60% del pil. Urge ridare capacità di spesa alle famiglie con provvedimenti seri e non con provvedimenti spot come il carrello tricolore – conclude Dona. - Il governo, ad esempio, riveda il decreto sulle bollette, ripristinando tutti gli aiuti introdotti da Draghi almeno fino a che i prezzi di luce e gas non torneranno ai livelli pre-crisi del 2020”.
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