In Ue crolla l'auto diesel; Italia numero uno per le benzina
21 feb 2020 | 4 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
La Penisola ha anche il parco circolante tra i più vecchi di Europa
Se l'automobile rimane in testa ai desiderata degli italiani, anche per mezzo dei prestiti auto che danno una mano all'acquisto, il mondo delle quattro ruote europee presenta un panorama sempre più variegato. Il quadro è tracciato dagli ultimi dati di Acea secondo cui, nel Vecchio Continente, nel 2019, è crollata ancora la quota di auto diesel vendute: tornano a predominare le benzina mentre prosegue, ma al rallentatore, la penetrazione di quelle a trazione alternativa.
Crolla il diesel, torna prepotente l'auto a benzina. Nell'ultimo trimestre del 2019, rende noto Acea, la domanda Ue di auto diesel nuove è diminuita attestandosi al 29,5% delle immatricolazioni: nello stesso periodo, le auto a benzina immatricolate hanno rappresentato il 57,3% del mercato e quelle elettriche il 4,4%. In tutto il 2019, il 58,9% delle auto nuove immatricolate nell'Ue sono state a benzina (contro il 56,6% del 2018), mentre le vendite dei diesel sono crollate al 30,5% dal 35,9% del 2018. In dodici mesi il 3,1% delle auto nuove immatricolate sono state elettriche, un punto percentuale in più rispetto al 2018.
Italia numero uno nel benzina con +20,9%. Nel quarto trimestre 2019, in Ue, le auto a benzina hanno aumentato la loro quota dell'11,9% a 216.289 unità rispetto allo stesso periodo del 2018. Tra i cinque mercati principali è l'Italia quello che ha registrato l'aumento più alto con un +20,9%. Buona la performance dei Paesi dell'Europa centrale che, da ottobre a dicembre 2019, hanno aumentato le vendite del 23%.
L’emorragia del diesel rallenta in Francia e Germania. Se è vero che da ottobre a dicembre 2019 il diesel in Ue è sceso del 3,7%, è anche vero che alcuni mercati mostrano segni di ripresa. Secondo Acea, infatti, la domanda di diesel è aumentata del 7,3% in Francia e del 4,3% in Germania. Progressi a doppia cifra anche in mercati minori come il Belgio (+17,7%), la Slovenia (+18,2%), l'Ungheria (+18,4%), la Svezia (+30,5%) e la Romania (+31,1%).
+66,2% di veicoli a propulsione alternativa. Cresce in maniera significativa in Ue la domanda di auto Apv, ossia a propulsione alternativa: +66,2% nell'ultimo trimestre 2019, con le auto elettriche a trainare il comparto con un +81,3% (156.805 unità in totale), anche se sono le ibride a rappresentare la maggioranza dei veicoli a propulsione alternativa con il 69,2% di vendite in più rispetto al 2018. La Germania svetta tra i mercati principali: solo nel quarto trimestre 2019 la domanda di veicoli a propulsione alternativa è più che raddoppiata (+101,9%).
Italia record: ha il parco circolante tra i più vecchi (e più grandi) d'Europa… L'Italia, purtroppo, resta protagonista in Europa soprattutto per un parco circolante che ha un’anzianità media di 11 anni e 6 mesi, il livello più alto nei Paesi Ue. Secondo il Centro Studi Promotor, gli ultimi dati ufficiali sono del 2018 e dicono che oltre il 63% del parco auto circolante è obsoleto sia per la sicurezza che per l'ambiente. I veicoli più inquinanti sono la maggior parte delle 39 milioni di auto in circolazione: si parla di oltre 11 milioni di Euro4, 5,3 milioni di Euro3, 3,7 milioni di Euro2, 1 milione di Euro1 e 3,7 milioni di Euro0. Il dato fa il paio con un’altra novità.
…ma nel 2019 gli automobilisti italiani hanno risparmiato il 2% in benzina e gasolio. Sempre il Centro studi Promotor, sostiene che, nel 2019, gli automobilisti italiani hanno risparmiato il 2% per l’acquisto di benzina e gasolio auto, spendendo complessivamente 58 miliardi di euro. Un risparmio dovuto a due fattori: primo, il calo del prezzo medio ponderato alla pompa (1,9% per la benzina e 0,8% per il gasolio); secondo, il calo dell'1% dei consumi. Quest'ultimo, dice Promotor, dovuto al fatto che la sostituzione di veicoli rottamati con quelli nuovi “ha comportato una diminuzione apprezzabile nei consumi medi del parco auto e, di conseguenza, una diminuzione delle emissioni inquinanti legate ai livelli di consumo”.
Urge il rinnovo del parco circolante. I dati su consumi e sulla spesa per l’acquisto di benzina e gasolio auto in Italia sono “molto significativi visto che indicano quanto il rinnovo del parco circolante comporti vantaggi, non solo in tema di riduzione di emissioni, ma anche per il contenimento della spesa nell’uso delle auto stesse”, sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. In questo senso, dice l'esperto, l’Italia paga l’anzianità del parco circolante e la lentezza del ricambio.
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