In arrivo bonus consumi e altre iniziative per aiutare bar e ristoranti
6 ago 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
Il governo sta studiando il decreto agosto
Già ad agosto verranno introdotte importanti misure per supportare la ristorazione e per incentivare i consumi. Lo ha anticipato il viceministro dell’Economia Laura Castelli, dopo un incontro con le organizzazioni che rappresentano i pubblici esercizi, l’ospitalità, i cuochi e le piccole imprese della ristorazione.
Il governo sta infatti studiando il decreto agosto. Dovrebbe includere, tra le altre cose, un fondo di garanzia per le locazioni delle attività in crisi, l'estensione dell’esenzione della Tosap, gli sgravi per i neoassunti e per chi rientra dalla cassa integrazione. Vista la loro urgenza, dovrebbero diventare ufficiali a breve. Alcune delle misure saranno messe in atto sin da subito, mentre altri interventi dovranno essere realizzati nell’ambito di un più ampio disegno di riforma fiscale.
Per interpretare bene la situazione va tenuto conto del fatto che il settore della ristorazione in Italia è strategico: dà lavoro a più di 1,2 milioni di persone, contribuendo a generare oltre 90 miliardi di euro di fatturato legati alla filiera del turismo.
Tra le proposte a sostegno della ristorazione ci sono quelle della Federazione Cuochi, che chiede di prorogare la cassa integrazione e di passare dalla mera erogazione di aiuti all’utilizzo di politiche attive del lavoro, che comportino l’alleggerimento fiscale del costo del lavoro. La Federazione chiede anche l’introduzione in via temporanea di contratti flessibili, con possibilità di assunzione stagionale o per singoli eventi. Un altro punto importante riguarda i ristoranti situati nei centri storici, che in questo momento sono tra i più colpiti dalla crisi a causa del drastico calo del turismo. Potrebbero beneficiare di defiscalizzazioni o della sospensione delle imposte. Bar e ristoranti rappresentano forse una delle più chiare dimostrazioni di un timore diffuso: tra turismo estero in calo, esigenze di distanziamento e minore capacità di spesa, la riapertura non sarebbe coincisa con la ripartenza. Le imprese continuano a chiedere misure alternative ai prestiti agevolati. I tavoli sono apparecchiati, ma serve ancora il sostegno del governo per evitare la chiusura di molte attività.
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