Il trimestre anti inflazione è realtà tra le critiche
15 set 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Si aspetta il testo dell'accordo
È stata (finalmente) varato dal Mimit il trimestre anti-inflazione, misura annunciata ad agosto che vedrà la partecipazione del sistema industriale, quello che all’inizio si era defilato. Fumata bianca, dunque, all'incontro fra ministero delle Imprese e del Made in Italy con i vertici di Federalimentare, Unionfood, Centromarca e Ibc.
L'incontro ha portato alla sottoscrizione di una lettera d’intenti congiunta che dovrebbe portare un po' di ossigeno alle case delle famiglie italiane che, se non altro, si allontanano dallo spettro di un ricorso ai prestiti personali per far fronte a un'emergenza che non si capisce quzanto durerà.
Ministro Urso “molto soddisfatto”
“Sono molto soddisfatto, il sistema Italia unito parteciperà a questo Trimestre anti-inflazione per contenere i prezzi di beni a più largo consumo non soltanto alimentari, dal 1° ottobre al 31 dicembre - sottolinea il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso - Uno sforzo collettivo del sistema paese per contenere i prezzi e un successo del sistema Italia".
Prezzi calmierati
La misura prevede prezzi calmierati su una selezione di articoli del carrello della spesa: il meccanismo è attuato attraverso diverse modalità, come l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sui prodotti individuati, o iniziative sulla gamma di prodotti a marchio come carrelli a prezzo scontato o unico.
Soddisfatta Federalimentare: “impegno verso i consumatori”
Federalimentare è molto soddisfatta dell’intesa raggiunta con il Ministro Urso. “Grazie a un dialogo costante proseguito per tutto il periodo estivo e mai interrotto, anche l’industria alimentare ha aderito al trimestre anti-inflazione con una specifica lettera di intenti - sottolinea in una nota il presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino - La firma conferma il senso di responsabilità dell’industria alimentare italiana sia verso il governo che verso i consumatori. Nonostante il comparto abbia subito fortissimi aumenti sul costo delle materie prime, degli imballaggi e dell’energia ed abbia assorbito gran parte degli aumenti dovuti all’inflazione, in noi è prevalso il senso di responsabilità e di tutela verso gli italiani e le famiglie in difficoltà”.
Caute le associazioni dei consumatori
“In assenza di controlli, il paniere anti-inflazione voluto dal governo rischia di rimanere un'arma spuntata e di non incidere sulla vita concreta degli italiani, alleggerendone la spesa quotidiana - spiega il Codacons - In attesa di conoscere i dettagli sull’accordo, ossia quali prodotti saranno inseriti nel paniere, con quali sconti e l’elenco degli esercizi aderenti, i controlli devono scattare da subito e il ministro Urso deve impegnarsi attivamente per impedire ulteriori rincari anche prima di ottobre. Il rischio, infatti, è che i produttori/distributori approfittino della finestra temporale libera fino a ottobre per alzare i prezzi, per poi rispettare le indicazioni dell’accordo a guadagno ottenuto”.
Unc estremamente critica
Critica la posizione dell’Unione nazionale consumatori che, sin dall’inizio, ha espresso dure valutazioni sul paniere anti-inflazione, considerata “operazione di marketing” priva di impegni concreti e di effetti reali. “Quali impegni precisi ha preso il settore industriale? Per fare cosa? - si chiede il presidente Unc Massimiliano Dona - C’è un elenco dettagliato dei prodotti con un obbligo di tutta la filiera a ridurre i prezzi praticati, tornando ad esempio a quelli del 2021? Oppure la bozza è ancora quella da noi visionata in cui ci si impegna a diventare più buoni, senza dire come, lasciando a ogni attore la possibilità di scegliere gli articoli del carrello della spesa che preferisce, magari quelli che già stanno scendendo di prezzo?”.
“C’è, ad esempio, un impegno delle industrie a non ingannare i consumatori con le pratiche della shrinkflation e dell’overpackaging che danneggiano il potere di acquisto delle famiglie dato che le ingannano sul prezzo effettivamente praticato, mascherando i rincari? - chiede ancora Dona - Un danno soprattutto a carico degli anziani, di chi tornando dal lavoro ha fretta di fare la spesa, che colpisce generi alimentari e articoli di prima necessità. Il ministro, se non vuole limitarsi ad autoincensarsi, pubblichi oggi sul sito del Mimit l’accordo raggiunto”.
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