Il Covid frena l’economia: consumi fermi al palo e redditi in picchiata
6 ott 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Nel Paese sono stati bruciati complessivamente 32 miliardi di redditi
Il lockdown è finito, ma la ripresa economica non è ancora iniziata. Secondo l’Ufficio Economico di Confesercenti, nonostante le risorse erogate dallo Stato attraverso una serie di provvedimenti, tra cui bonus e sostegni fiscali, i redditi degli italiani stanno calando in modo consistente.
Nonostante la sospensione accordata da banche e società di credito al consumo al pagamento delle rate di mutui e prestiti personali, entro la fine dell’anno le famiglie si troveranno a perdere ciascuna in media 1.257 euro l’anno, per un totale di 32 miliardi di euro di reddito annuale, per effetto dell’emergenza sanitaria e del conseguente rallentamento economico. Il calcolo, effettuato sulla base di elaborazioni su dati Istat, Svimez e SWG, rivela però come nel Paese l’impatto non sia stato uniforme.
A registrare il calo più consistente sono le famiglie dell’Emilia-Romagna che in media hanno perso 2.202 euro di reddito, il 6,4% del totale annuale. La contrazione dei redditi è stata importante nelle Marche (3,8%, pari a 1.979 euro a famiglia), Piemonte (5,3%, 1.619 euro) e Valle d’Aosta (5,1%, 1.658 euro). L’impatto appare più debole, invece, in Puglia, che vede una contrazione dell’1,8% del reddito, per un rosso di 488 euro a famiglia, e la Liguria (2,8%, pari a 897 euro).
Non tutte le tipologie di lavoratori sono state colpite allo stesso modo. A essere penalizzati di più sono stati i lavoratori autonomo e i dipendenti privati, che hanno registrano un calo del proprio reddito rispettivamente del 13% (per un totale di 40 miliardi) e dell’11% (62 miliardi), per una perdita totale di oltre 100 miliardi di euro. A compensare, anche se solo in parte, la caduta dei redditi, l’aumento dei trasferimenti di Stato, che quest’anno dovrebbero aggirarsi intorno ai 70 miliardi di euro per effetto di provvedimenti pre-Covid (Quota 100, Reddito di cittadinanza, aumenti previsti delle pensioni, incrementi contrattuali dei dipendenti pubblici), Cig, bonus, redditi d’emergenza, crediti di imposta e gli altri sostegni introdotti per tamponare l’emergenza.
A rendere la situazione critica anche per i prossimi mesi è tuttavia l’effetto a cascata sulla domanda interna di beni e servizi dato che gli italiani hanno risposto alla crisi economica praticando tagli alla spesa. Nell’ultimo semestre trascorso, a partire dal lockdown, è infatti scesa di 2.304 euro. Anche in questo caso, però, dietro al dato medio si celano differenze regionali significative: le perdite massime si rilevano in Valle d’Aosta (2.915 euro), Veneto (2.910) e Toscana (2.820).
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