I consumatori cambiano i consumi: colpa dell'inflazione
22 mar 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Ridotte qualità e quantità degli acquisti
La Bce ha realizzato un'indagine sull’impatto dell’inflazione sulle famiglie intitolata In che modo le famiglie hanno adattato il loro comportamento di spesa e di risparmio per far fronte all’elevata inflazione? realizzata sulla base dei dati del Consumer Expectations Survey (CES) della Bce stessa. Ebbene, dal report risulta che il 69% dei nuclei famigliari ha modificato i consumi anche abbassando la qualità degli acquisti e riducendone la quantità.
Di fatto, l'indagine mette in risalto le difficoltà dei consumatori, alle prese con un'inflazione galoppante: per difendersi, molti si affidano ai prestiti personali in modo da non rimanere scoperti alla fine del mese.
Ue, 7 famiglie su 10 modificano i consumi
I risultati del check della Bce non sono per niente entusiasmanti, come dicevamo: quasi 7 famiglie su 10 hanno modificato i consumi, oltre 4 su 10 hanno usato i risparmi e una quota minore, poco meno di un terzo, ha cercato di far salire le entrate anche facendo straordinari e lavori extra. Strategie per affrontare la crisi dell’inflazione e il caro prezzi.
“Lo shock inflazionistico – spiega la Bce - ha influenzato il comportamento dei consumatori e ha pesato sulla loro spesa. In generale, i consumatori adottano strategie diverse per far fronte all’aumento dei prezzi: adeguando i consumi, riducendo i risparmi e/o aumentando il reddito”.
Cambiare i consumi
A gennaio 2024, il 69% dei consumatori ha modificato i propri consumi: “degni di nota” sono stati anche il 43% che ha usato i risparmi e il 31% che ha cercato di far salire le entrate. Tra chi ha agito solo sui consumi, davanti al caro-vita e ai prezzi elevati, il 50% ha cercato di trovare prezzi più vantaggiosi altrove, il 33% ha abbassato la qualità dei propri acquisti, il 28% ha ridotto le quantità acquistate.
Il 35% dei consumatori ha dichiarato di aver ridotto i propri risparmi per sostenere i consumi mentre, in termini di reddito, circa il 15% ha dichiarato di aver negoziato un aumento di stipendio e il 17% ha dichiarato di aver lavorato più ore o di aver accettato un lavoro aggiuntivo.
Il calo del tasso di risparmio
Nel report, la Bce evidenzia che c’è stata una diminuzione del tasso di risparmio negli ultimi due anni, un calo che va attribuito soprattutto al fatto che le famiglie a reddito più alto hanno preferito le spese per viaggi e attività ricreative mentre le famiglie a basso reddito hanno aumentato la spesa per beni durevoli. “Questo risultato – conclude lo studio Bce - riflette una riduzione sia nella quantità che nella qualità degli acquisti di questi beni di prima necessità, in linea con i cambiamenti nel comportamento di spesa delle famiglie”.
Unc, famiglie in grande difficoltà
“Le famiglie si arrabattano e si arrampicano sugli specchi pur di arrivare a fine mese – spiega il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona - Se il 28% di chi modifica i propri consumi è costretto a ridurre le quantità, anche di spese obbligate come quelle alimentari, come denunciamo ogni volta in occasione dei dati Istat sulle vendite al dettaglio, è chiaro che la situazione è diventata drammatica, con conseguenze nefaste anche per la crescita del Paese, visto che i consumi delle famiglie rappresentano il 60% del Pil”.
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