Gli italiani viaggiano meno
12 feb 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Calo consistente per le vacanze brevi e i viaggi di lavoro
In Italia rallenta il turismo dei residenti. Secondo il rapporto Istat dal titolo “Viaggi e vacanze in Italia e all’estero nel 2019”, l'anno scorso i viaggi sono calati dell'8,8% e i pernottamenti del 5%. I viaggi con pernottamenti effettuati dai residenti in Italia, l'anno passato, sono stati 71.883.000 per 441.155.000 pernottamenti totali, in decisa flessione rispetto al 2017, flessione che interrompe la ripresa cominciata nel 2016. La conferma del dato Istat arriva dall'Osservatorio Findomestic di novembre 2019, citato nell'articolo di Prestiti.it “Italiani, pantofolai in autunno”, secondo cui il comparto viaggi ha visto il crollo del 4,9% delle intenzioni di acquisto, nonostante il sempre più frequente ricorso ai prestiti personali da utilizzare nel settore viaggi e vacanze.
Vacanze 2019: -8,4%. Secondo i dati Istat, l'anno scorso sono diminuite dell'8,4% le vacanze, mentre i viaggi di lavoro, che nel 2018 dopo dieci anni di andamento negativo erano in crescita, continuano a calare toccando un preoccupante -12%. Decremento maggiore per le vacanze brevi, in discesa del 13% rispetto al 2018: meno consistente, invece, quello delle vacanze lunghe, in ribasso del 4%, sempre oltre i 35 milioni.
In calo i viaggi di lavoro. Per quanto concerne sia i pernottamenti che la durata dei viaggi, il calo del 5% è più accentuato se parliamo di viaggi di lavoro (-24%), con pernottamenti attestati sui 26,9 milioni. Diminuiscono anche le notti di vacanza (-3,4%), mentre restano stabili i pernottamenti per vacanza lunga. Aumenta, invece, la durata media dei viaggi, attestata a 5,7 notti, che raggiungono le 6 notti in caso di vacanza: la durata media dei viaggi di lavoro, invece, scende a 3,5 notti, dalle 4 notti del 2018.
Il parere di Assoturismo. “Si tratta di un 2019 peggiore delle attese. E il 2020 rischia di segnare un altro rallentamento a causa della vicenda del Coronavirus. In questa fase, un aumento dell’Iva darebbe il colpo finale ai consumi turistici interni. In un contesto di difficile contingenza economica, nel quale cresce l’incertezza per le famiglie e per le imprese, in particolare nel settore del turismo, servono interventi efficaci. A partire da una riforma fiscale equa e da un sostegno sempre maggiore allo sviluppo economico”, sottolinea Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti.
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