Frane e inondazioni mettono a rischio i prestiti
8 feb 2017 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Rapporto sul dialogo italiano sulla finanza sostenibile
Frane e inondazioni rovinano i prestiti personali e quelli alle imprese? Sembra proprio di sì, a leggere il Rapporto sul dialogo italiano sulla finanza sostenibile pubblicato da Banca d'Italia. .
Il dissesto idrogeologico, sostiene il report, danneggia non solo il territorio ma anche le banche, visto che contribuisce a deteriorare ulteriormente i crediti non performing, conosciuti come pericolosa zavorra del sistema bancario. Secondo il vice direttore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, “inondazioni e frane riducono il valore dei prestiti bancari: in conseguenza del danno materiale causato ai beni portati come garanzia, influenzano la propensione a chiedere oppure concedere prestiti”.
Quanto costano le alluvioni. Tra il 2009 e il 2011 si è verificata, in Italia, una media di 82 eventi catastrofici l’anno, eventi che hanno colpito oltre 2,3 milioni di persone. “La stima dei danni economici causati da questi eventi è stata di 2,7 miliardi l’anno - sottolinea Signorini - Secondo i dati più recenti, sono esposti a inondazione il 15,2% della popolazione italiana e il 18,3% delle attività locali, mentre il 3,2% della popolazione e il 3,4% delle attività sorgono in aree considerate a pericolosità molto elevata”. Tutti eventi che impattano l’economia in vari modi: sia distruggendo capitale fisico, cioè case, abitazioni, stabilimenti o infrastrutture, sia costringendo le famiglie, le aziende e le amministrazioni locali oltre a quelle centrali, a impiegare ingenti risorse finanziarie per la ricostruzione. “Un calcolo a spanne - spiega Signorini - determina che le alluvioni del 2015 sono costate 3,1 miliardi di euro, con gran parte delle perdite finanziate che, purtroppo non erano assicurate”.
Il mondo si surriscalda, le banche corrono ai ripari. Il mondo (e l'Italia) si sta riscaldando per colpa delle attività umane, e gli eventi meteorologici estremi stanno diventando sempre più frequenti proprio a causa di questo riscaldamento.”I regolatori finanziari - sostiene il vice presidente di Banca d'Italia - devono fare attenzione a questi temi, dal momento che gli effetti degli eventi naturali che sono legati al clima hanno vaste conseguenze sia sull'economia che sul sistema finanziario”. Dal semplice prestito personale, al prestito per l'impresa tutta la filiera del finanziamento è a rischio. Secondo il Rapporto sulla finanza sostenibile di Banca d'Italia, crisi ambientali come quelle dovute al cambiamento climatico o alla scarsità idrica, stanno rappresentando fonti di rischio per tutti gli asset finanziari ma anche nuove sfide, soprattutto per settori come l'assicurativo. Per questo, scrive Banca d'Italia nel report, “le banche, ma anche gli operatori dei mercati di capitali così come gli investitori istituzionali, cominciano a integrare i fattori sociali e quelli ambientali nei loro processi decisionali di allocazione dei capitali”.
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