Estate: per quest’anno vacanze mordi e fuggi
14 apr 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
A pesare è il rincaro generale dei prezzi
Stessa spiaggia, stesso mare…ma meno giorni di ferie. Per la prossima estate, molte famiglie potrebbero essere costrette a tagliare la durata delle vacanze. Il caro bollette, l’inflazione e l’incertezza economica scoraggiano in parte gli acquisti non necessari. Ma non solo. I rincari investiranno anche le strutture turistiche che potrebbero trovarsi a dover ricaricare sul consumatore finale le maggiori spese sostenute a fronte dei minori incassi registrati con la pandemia.
Le associazioni dei consumatori hanno già lanciato l’allarme.
Una crisi che si trascina
Le nuove tensioni economiche rischiano di rendere i costi delle strutture turistiche ancora più elevati dal momento che il settore non avrebbe ancora recuperato il terreno perduto per effetto della pandemia.
Secondo il report Istat sulle vacanze in Italia e all’estero, nel 2021 il numero di viaggi con pernottamento è stato pari a 41,648 milioni, il 10,98% in più rispetto al 2020 (37,527 mln), ma ancora molto lontani da quelli pre-pandemia del 2019, quando erano 71,254 milioni con una caduta del 41,55%.
Secondo l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di dati preoccupanti. “Il lieve recupero sul 2020 non è per niente soddisfacente, considerati i minori lockdown e chiusure che ci sono state nel 2021, soprattutto a partire dal secondo trimestre dell’anno. È evidente che gli italiani hanno preferito restare prudenti ed è prevalsa l’incertezza. Il dato dimostra anche il fallimento del bonus vacanze, che, pur essendo partito già nel luglio 2020, poteva essere utilizzato per tutto il 2021″, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Il dato “più negativo” del 2021, però, è quello delle vacanze da 1 a 3 notti secondo UNC : “l’unico addirittura a peggiorare rispetto al 2020, da 15,495 milioni di viaggi con pernottamento a 14,202 milioni, con una caduta dell’8,34%, quasi la metà rispetto al 2019 quando erano 28,208 milioni”, prosegue Dona.
L’impatto dei rincari sulle prossime vacanze
Sulle prospettive per il 2022 pesa invece l’effetto prezzi, secondo l’Unc, che potrebbe portare un’inversione di tendenza rispetto alla durata delle vacanze. Se si esclude un eventuale ricorso a prestiti personali per sostenere il costo del soggiorno, potrebbero aumentare le prenotazioni per vacanze mordi e fuggi e diminuire quelle di lungo periodo.
“Nel 2022 la situazione potrebbe ribaltarsi”, sottolinea il presidente dell’UNC. “Potrebbero, infatti, risalire le vacanze brevi, come dimostrano le prenotazioni per Pasqua, ed esserci contraccolpi su quelle più lunghe per via dell’effetto caro bollette e caro prezzi”.
Anche il Codacons richiama l’attenzione sui rincari: “Gli ultimi dati Istat sull’inflazione registrano una forte crescita dei listini del comparto turistico, con le strutture ricettive che già oggi hanno applicato aumenti medi del 9,3% su base annua. Un trend che proseguirà e si intensificherà nei prossimi mesi, coinvolgendo non solo alberghi, villaggi vacanza e strutture varie, ma anche il comparto dei trasporti e dei servizi vacanzieri”.
Una vacanza di 10 giorni in base alle stime dell’associazione dei consumatori costerà quest’anno fino al 15% in più considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022 con un incremento che sfiora i 150 euro a persona.
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