Diecimila imprenditrici per il microcredito targato donna
28 nov 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
L'ENM ci racconta cos'è il microcredito e i progetti destinati alle donne italiane
Sono più di diecimila le richieste di orientamento attivate dalla campagna “Riparti da te”, campagna istituzionale (attuata col supporto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali) che ha come obiettivo far conoscere alle donne una serie di modalità di accesso a prestiti agevolati disponibili per creare piccole imprese, dando impulso al lavoro femminile tramite lo strumento del Microcredito donne.
La campagna istituzionale riguardante il progetto “Riparti da te. Bella impresa essere donna”, partita l'anno scorso con un grande battage su tutte le reti Rai, riguarda prestiti agevolati (con interessi al 4,5% per retribuire la banca e le organizzazioni che fanno tutoraggio) fino a un massimo di 25.000 euro a progetto.
Le domande con i progetti possono essere presentate all’Ente nazionale microcredito, al sito www.microcreditodonna.it (attivo da inizio ottobre) che provvede a smistarle, indirizzando le utenti verso istituzioni che possono soddisfare i loro bisogni.
Il servizio è destinato a proseguire, senza alcun termine finale, fintanto che la sua esistenza venga ritenuta di utilità. “L'Enm non eroga denaro ma smista, invia le informazioni ricevute a organizzazioni che si occupano di microfinanza e che fanno erogazioni sul microcredito”, spiega Marco Paoluzi, funzionario dell'Enm.
Tra le organizzazioni aderenti spiccano, ad esempio, il progetto Policoro promosso dalla conferenza episcopale italiana, il progetto Pangea onlus, il Prestito della speranza (accordo Abi e Cei insieme), la finanziaria Permiro, vari progetti regionali e provinciali.
Le indicazioni fornite vengono rese disponibili grazie alla banca dati di Progetto Monitoraggio, nato dall'accordo tra la direzione generale del Mercato del lavoro (Ministero del Lavoro) e l'Ente nazionale per il microcredito che ha come obiettivo generale quello di costruire un sistema di monitoraggio e di valutazione dei programmi di Microcredito in corso in Italia.
“Per il momento si sono fatte avanti soprattutto le donne intenzionate ad aprire piccole attività commerciali e artigianali” sottolinea Paoluzi. La sorpresa è che le richieste maggiori arrivano dal Nord Italia che dimostra di avere grande necessità di microcredito non soddisfatto. “Il Nord è un mercato molto sensibile al microcredito”, dice Paoluzi, “ma è l'Italia in genere a essere un mercato affamato di microcredito”. Dal 2010 al 2012, sottolinea il funzionario, è stato rilevato che la disponibilità di microcredito è aumentata del 200%.
“E' un meccanismo che sta decollando”, dice il funzionario dell'Enm, visto che dal 2012 l'ammontare complessivo dei microcrediti erogati in Italia è di 75.000.000 di euro per 9.500 microcrediti sparsi sul territorio nazionale.
“C'è ancora carenza di offerta perché è un mercato ancora sottodimensionato” spiega Paoluzi. Non a caso è allo studio un progetto attraverso cui una parte degli avanzi di bilancio 2011-2012 dell'Enm, pari a circa 1,5 milioni di euro vengano usati per realizzare un fondo di garanzia utile a un progetto pilota – che inzialmente riguarderà solo il Lazio – che consenta a istituzioni pubblico-private di poter ampliare il proprio raggio d'azione in materia di microcredito.
Una materia verso cui c'è ancora parecchia diffidenza in Italia, visto che, per ora, l'interesse maggiore arriva dal pubblico più che dal privato.
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