Coronavirus, mascherine e disinfettanti a prezzi stellari
19 mar 2020 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Oltre 60.000 i prodotti sequestrati dalla Guardia di Finanza
Accanto all’emergenza sanitaria, il coronavirus, come purtroppo altre situazioni dolorose già accadute in passato nel nostro Paese, sta fornendo lo spunto ai malintenzionati per mettere in atto nuove truffe.
Mentre molti lavoratori cercano di limitare le conseguenze economiche derivanti dall’interruzione di tante attività, chiedendo la sospensione delle rate dei mutui e dei prestiti personali, c’è chi sta approfittando per guadagnare invece cifre astronomiche.
La Guardia di Finanza sta lavorando ininterrottamente per scovare le speculazioni in corso su tutto il territorio nazionale. L’elenco dei sequestri e delle operazioni di controllo si allunga infatti di giorno in giorno e viene divulgato sul sito istituzionale accessibile anche ai privati cittadini.
Basti pensare che, come comunicato ufficialmente dalla GDF, sono stati sottoposti a sequestro finora circa 60 mila prodotti fra medicinali, strumenti e apparecchi medicali, disinfettanti e prodotti per l’igiene: 5 mila sono stati intercettati in dogana, 55 mila sequestrati in fase di commercializzazione sia al dettaglio che all’ingrosso.
I sequestri sono stati fatti in tutta Italia ma i territori più coinvolti sono la Lombardia, il Piemonte, la Campania e la Puglia. Ma la vera piaga sembra essere il tentativo di collocare mascherine e liquidi igienizzanti su piattaforme di e-commerce a prezzi gonfiati.
Attraverso una specifica attività di monitoraggio del web, iniziata già a metà del mese di febbraio scorso, la GDF ha sottoposto a sequestro quasi 40 offerte di vendita, pubblicate anche sui più noti portali di e-commerce, di prodotti connessi alla prevenzione dell’epidemia.
La comparazione del prezzo di vendita applicato a gennaio - febbraio prima dell’esplosione della emergenza in Italia e quello attualmente praticato, ha consentito di far emergere aumenti che oscillavano tra il 150% fino al 1000% ed oltre. Ad esempio, le mascherine di tipo chirurgico, che hanno normalmente un costo di pochi centesimi, erano vendute in confezioni da 50 pezzi al prezzo di circa 80 euro, con un rincaro che raggiungeva la cifra massima del 4000%. Le soluzioni gel igienizzanti venivano vendute con rincari tra il 300% e il 600%.
Le indagini, che sono state condotte anche attraverso sofisticate tecniche digitali, hanno permesso di segnalare all’autorità giudiziaria di 16 venditori italiani, 28 stranieri e 4 in via di identificazione cui è stata contestata la violazione dell’articolo 501 bis del Codice Penale che punisce le manovre speculative su prodotti di prima necessità con sanzioni da sei mesi a tre anni di reclusione.
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