Come spendono i soldi gli italiani
14 set 2021 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Nel 2021 le famiglie italiane dovranno destinare ben 7.291 alle cosiddette spese obbligate, cioè quelle necessarie. Il valore è in crescita rispetto al 2020, anno in cui l’esborso è stato pari a 7.168 euro. In termini percentuali, rispetto alle spese complessivamente sostenute, quelle obbligate rappresentato più del 40% del totale. Una quota particolarmente significativa, tenendo presente che non si può erodere più di tanto. Le stime emergono dalla Nota di aggiornamento sui consumi delle famiglie e le spese obbligate, con il quale l'Ufficio Studi di Confcommercio fa il punto sulle casse delle famiglie italiane, ancora lontane dalla normalità pre-pandemia.
Casa, sanità e trasporti
Nel 2021 i nuclei familiari spenderanno in media 627 euro per la Sanità e 1.629 euro per l’assicurazione, il carburante e la manutenzione dei propri mezzi di trasporto. Ma il peso più consistente è rappresentato dall’abitazione: la spesa media prevista è pari a 4.074 euro. I costi per la casa ormai lievitano costantemente da oltre 25 anni: nel 1995 si attestavano sui 3.764 euro e nel 2019 erano pari a 4.024 euro.
Beni e alimenti
Oltre alle spese obbligati ci sono i cosiddetti “consumi commercializzabili”, che comprendono l’acquisto di beni (tra cui alimenti, bevande, tabacco, vestiario, calzature, libri e prodotti per la cura della persona) e di servizi (trasporto, poste, telefonia, alberghi). Le famiglie spenderanno in consumi commercializzabili 9.741 euro.
La maggior (6.856 euro) è destinata ai beni. Anche in questo caso, la cifra è in crescita rispetto a quella del 2020 (anno in cui è stata di 6.667 euro). Restano però lontani i livelli pre-pandemia: nel 2019 la spesa è stata superiore ai 7 mila euro. Per i soli alimenti la spesa sarà pari a 2.882 euro, in linea con quella degli anni precedenti (2.882 euro anche per il 2020, 2.814 euro per il 2019).
Servizi lontani dai livelli pre-crisi
La spesa per i servizi sarà in media di 2.885 euro, a fronte dei 2.548 sborsati nel 2020. Lo scarto con i livelli pre-Covid è ancor più pronunciato: nel 2019 la spesa era stata di 3.883 euro.
In altre parole: ci sono segnali positivi, ma c'è ancora grande cautela: si tende a risparmiare sulle spese non necessarie. Un approccio che tende a penalizzare il mercato dei prestiti, basato – oltre che sulla necessità di dilazionare i pagamenti - anche sulla fiducia.
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