Cessione del quinto, l’Inps fa chiarezza
4 apr 2017 | 2 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Attenzione alle pubblicità ingannevoli dedicate alla cessione del quinto
Solo poche settimane fa è stata annunciata la nascita di un “Osservatorio sul prodotto finanziario cessione del quinto dello stipendio e della pensione” che avrà l’obiettivo, oltre che di proporre riforme al Legislatore, quello promuovere la definizione di un codice etico per chi opera in questo campo. E che ve ne sia necessità lo dimostra una recente notizia che ribadisce l’importanza di intercettare i comportamenti poco trasparenti di alcuni operatori che operano nel settore dei prestiti personali.
Mentre infatti chi ha già sottoscritto un prestito personale, una cessione del quinto oppure un prestito finalizzato, sa esattamente come funziona quel particolare tipo di finanziamento, e quali sono inoltre le società serie che in questo settore vantano anni di esperienza, c’è chi invece non si è ancora avvicinato al credito al consumo e che rischia di perdersi nella quantità di offerte già esistenti.
A richiamare l’attenzione sulla qualità dell’informazione data al risparmiatore questa volta non è un’associazione dei consumatori, come solitamente avviene, bensì l’Inps.
L’ente previdenziale guidato da Tito Boeri, nell’ambito di un’attività di verifica condotta sul web, ha rilevato la presenza di siti che, anche se non gestiti dall’Istituto, usano la sigla e il logo Inps per pubblicizzare l’attività svolta da società finanziarie che propongono prestiti a lavoratori dipendenti o pensionati iscritti.
Secondo l’Inps il rischio è che, pur trattandosi spesso di società con cui l’ente ha stabilito realmente un accordo per la gestione dei prestiti tramite la cessione del quinto, il consumatore possa erroneamente pensare che il prestito sia versato direttamente dall’Inps e non dalla società finanziaria.
In realtà, invece, come sanno tutti coloro che hanno già fatto ricorso a un prestito di questo tipo, a erogare il prestito è sempre, in tutti i casi, la società finanziaria mentre l’Inps interviene sì, ma, come precisato dall’ente previdenziale sul suo sito, “solo nella fase di rimborso delle rate, attraverso la trattenuta sullo stipendio o sulla pensione”.
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