Caro auto: stangata in vista per le riparazioni della carrozzeria
13 dic 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Nel 2023 possibili rincari del 15%
Il caro vita rischia di incrementare non solo i costi diretti per acquistare un veicolo, nonostante il ricorso di prestiti auto e moto per “spalmare” l’esborso su più mesi, ma anche i costi indiretti, ossia tutti quelli legati alla manutenzione tra cui le riparazioni al motore o alla carrozzeria.
A lanciare l’allarme è Federcarrozzieri, l’associazione che rappresenta gli operatori italiani, che ha sottolineato sia l’incremento dei costi delle riparazioni per le autovetture e motocicli, sia l’aumento dei tempi di attesa.
Impennata dei costi
Nel corso del 2022 i costi dei materiali di consumo delle carrozzerie hanno subito infatti un’impennata come effetto combinato del caro-energia e del costante rincaro dei pezzi di ricambio: come spiega l’associazione questa voce incide per circa il 70% sul prezzo finale medio delle riparazioni.
Per assorbire quindi i maggiori costi a loro carico, gli operatori del settore hanno già ritoccato i listini al pubblico. Per il 2023 la situazione potrebbe persino peggiorare: i costi degli interventi sono destinati a salire in media del +15% rispetto a inizio 2022.
Il Centro Studi Federcarrozzieri ha analizzato alcune tra le più comuni tipologie di intervento verificando come cambierà la spesa a carico degli automobilisti durante il prossimo anno: riparare il paraurti posteriore di una piccola utilitaria danneggiato a seguito di un tamponamento costerà in media 1.950 euro contro i circa 1.700 euro di inizio 2022, con un aumento del +14,7%.
“Per sostituire un parabrezza di una citycar la spesa salirà da una media di 1.120 euro a 1.300 euro circa (+16%). In caso di danneggiamento delle porte laterali di un Suv di alto livello la spesa passerà dai 9.700 euro dei primi mesi del 2022 agli 11.200 euro del 2023 (+15,4%)”, fa sapere Federcarozzieri.
Tempi di attesa più lunghi
Come se ciò non bastasse, la crisi delle materie prime e della componentistica ha aumentato le difficoltà di approvvigionamento di ricambi e materiali, dilatando i tempi di attesa a danno degli automobilisti. A ciò si aggiunge un ulteriore fenomeno costituito dalla presenza di autoveicoli tecnologicamente più sofisticati che necessitano di un maggior impiego di tempi di manodopera per il loro ripristino.
L’effetto combinato di questi fattori determinano in incremento dei tempi di riparazione a danno degli automobilisti fino al +20% rispetto allo scorso anno – calcola Federcarrozzieri.
Pur di risparmiare molti consumatori finiscono nelle grinfie di “carrozzieri improvvisati privi di qualsiasi autorizzazione, che per marginalizzare i costi ricorrono a ricambi di costo e qualità inferiore, spesso eseguendo lavori in modo approssimativo così da ridurre i tempi” – afferma il presidente dell’associazione Davide Galli.
Per questo motivo Federcarrozzieri ha contribuito alla formulazione delle linee guida per la riparazione dei veicoli a regola d’arte (art. 1 comma 10 Legge Concorrenza n. 124 del 2017). Tali disposizioni prevedono che fin dal preventivo debbano essere fornite al cliente informazioni sui ricambi da sostituire (identificati ciascuno con il loro codice): in questo modo il consumatore viene a sapere esattamente che ricambio verrà montato, il suo prezzo e la sua specifica tipologia. Inoltre il preventivo dovrà contenere il numero di ore di manodopera, la tariffa di manodopera, il costo dei materiali vernicianti, dei materiali di consumo e ai fini ambientali, la voce relativa ai costi di smaltimento rifiuti.
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