Banche e stranieri, il rapporto si fa sempre più stretto
26 apr 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Ecco cosa emerge dal rapporto sull'inclusione finanziaria dei migranti in Italia
Nel nostro Paese si fa sempre più stretto il rapporto tra migranti e banche. Lo dicono i dati del Rapporto sull’inclusione finanziaria dei migranti in Italia, progetto pluriennale (siamo alla settima edizione) diffuso pochi giorni fa per il 2018 e nato da una collaborazione tra Abi e ministero dell’Interno. Dal rapporto, in sintesi, emerge l'aumento dell’inclusione finanziaria dei cittadini stranieri, ancora più marcata con l'aiuto di digitalizzazione e di strumenti di pagamento sempre più vari: tre cittadini stranieri su quattro risultano essere titolari di un conto corrente; quasi uno su tre accede a svariati servizi bancari, compresi prestiti personali, anche attraverso smartphone e tablet. Oltre la metà, infine, fa ricorso all’internet banking.
Oltre 2,7 milioni di conti correnti intestati a stranieri. In dettaglio, secondo il Rapporto, sono oltre 2,7 milioni i conti correnti depositati in banche italiane e intestati a cittadini stranieri, mentre la percentuale di immigrati adulti che sono residenti in Italia e sono titolari di un conto corrente è pari al 75%. Di questi, uno straniero su due accede ai vari servizi bancari tramite web, uno su tre, invece, utilizza per effettuare operazioni finanziarie lo smartphone o il tablet. L’integrazione sul territorio, dunque, si fa sempre più spiccata e aiuta ad accrescere la capacità di cogliere al volo le offerte dei vari strumenti finanziari, non ultimi i prestiti personali.
+38% di carte con iban intestato a immigrati. Secondo l'Abi, “le carte con iban a cui non corrisponde un conto corrente depositato presso la stessa banca hanno superato il milione. Non solo: tra il 2015 e il 2016 è aumentato del 38% il numero delle carte con iban intestate a cittadini immigrati, registrando, nel periodo 2011-2016, un tasso medio annuo di crescita del 27%”.
Cresce del 70% la richiesta di prodotti d'investimento. Aumenta il ricorso a prodotti e servizi diversi, compresi investimenti e protezione. La componente assicurativa, per esempio, cresce del 50%, quella legata a prodotti d'investimento aumenta del 70%. Significativa, inoltre, è la diffusione dell'internet banking, usato dal 53% dei correntisti immigrati. “Una conferma - scrive l’Abi nella sua nota - del rapido processo di adeguamento dei migranti che accedono alla rete e della preferenza di una multi-canalità che consenta di avere flessibilità senza limiti di tempo o luogo”.
Immigrati sempre più consapevoli dei servizi bancari. Gli stranieri, sempre secondo il report, si dimostrano sempre più informati e sempre più esigenti. “Si rafforza l’inclusione finanziaria di nuovi cittadini stranieri - si legge nella nota dell'Abi - e si struttura sempre meglio la loro presenza sul territorio italiano. E' molto cresciuto il livello di consapevolezza, negli ultimi anni, tanto da renderli sempre di più soggetti attivi di fronte alle molteplici offerte di servizi e di prodotti del mondo bancario. Una sempre maggiore conoscenza, unita alla fiducia reciproca, nel rapporto con le banche, ma anche un processo consolidato di inclusione economica e sociale di questa parte significativa di popolazione straniera, stanno comportando l'evoluzione nei comportamenti finanziari, che divengono sempre più assimilabili ai comportamenti della clientela italiana, confermando certe caratterizzazioni significative che li distinguono, ponendo nuove sfide al mondo bancario”.
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