Altroconsumo: come risparmiare sui costi auto
7 ago 2019 | 4 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Indagine di Altroconsumo sui costi della benzina
Mentre escono i dati Crif dei primi sei mesi del 2019 che vedono le richieste di prestiti personali salire del 6,3%, e i prestiti auto continuare a fare la parte del leone assieme a quelli per la casa, Altroconsumo si chiede se si può fare qualcosa per risparmiare sul prezzo di benzina e diesel.
Utilizzando i dati dell’Osservatorio Prezzi Carburanti del ministero dello Sviluppo economico, l'associazione a difesa dei consumatori ha condotto un’inchiesta analizzando i prezzi della benzina così come vengono praticati da 1.100 distributori sparsi in sei città italiane. L'obiettivo era capire quali sono le scelte più convenienti in tema carburante, quelle cioè che possono far risparmiare 672 euro l’anno, con due pieni al mese da 50 litri ognuno.
Altroconsumo: indagine sui prezzi medi della benzina in sei città. Sono stati presi in esame i prezzi medi praticati a Milano e Roma, le più grandi città italiane; a Trieste, città transfrontaliera prossima a Croazia e Slovenia, Paesi che hanno prezzi molto più bassi rispetto all’Italia; a Palermo e a Cagliari, vicine a importanti raffinerie e, dunque, con accesso più rapido ai rifornimenti; il che dovrebbe determinare, almeno in teoria, prezzi più bassi; infine a Perugia, città interna.
Risparmi da 670 euro l'anno. Il risultato dell'indagine dice che i self service e i distributori posizionati nei centri commerciali sono quelli più convenienti: fanno risparmiare oltre 670 euro l’anno. Tra le città svetta Perugia, la città con prezzi medi più bassi. In generale, il prezzo della benzina e del gasolio, nel nostro Paese, è più alto rispetto alla media europea: costa 13-15 centesimi di più al litro. “Sul prezzo italiano influiscono soprattutto le accise: ogni 10 euro spesi, 6,3 vanno in esse (5,9 euro nel caso del diesel). In Italia, su dieci euro, il fisco trattiene 1,6 euro in più rispetto alla media europea: il 17% in più sulla benzina, il 21% in più sul gasolio. Oltre alle accise, poi, c’è l’iva che picchia duro, applicata sul prezzo del carburante e sulle stesse accise”, spiegano da Altroconsumo.
Prezzi della benzina: Perugia la più bassa. In base ai risultati dell'indagine, a Perugia i prezzi medi della benzina sono più bassi, a Palermo e Cagliari sono più alti. Le differenze non sono molto ampie, con un a variazione di prezzo che non arriva al 6% per la benzina e al 7% per il gasolio. Differenze maggiori, invece, se si confrontano, nella stessa città, distributori diversi.
In questo caso si arriva ad avere oscillazioni del 30%, con un picco del 40% a Roma per il diesel. Trieste, dal canto suo, appare come la città con i prezzi più stabili, registrando variazioni del 17% per la benzina e del 20% per il gasolio. Trasformando le percentuali in soldi, facendo due pieni al mese da 50 litri ognuno si possono risparmiare 670 euro l’anno con un’auto a gasolio a Roma e 672 euro l'anno con un'auto a benzina a Cagliari.
Self: risparmi dal 5% al 10%. “Utilizzando il self service si può risparmiare, rispetto al servito, tra il 5 e il 10%" - sottolinea Altroconsumo - "La vera differenza, però, sta nel tipo di insegna: in una stessa città, i centri commerciali offrono prezzi più convenienti. Dietro di loro ci sono insegne minori oppure low-cost. Generalmente, le insegne di marca hanno prezzi più elevati. Non sempre, però: a Cagliari e a Trieste i distributori di marca hanno prezzi in media più bassi dei low-cost. Infine, nelle circonvallazioni, il prezzo medio è più alto del 13% e in autostrada si spende di più, almeno rispetto ai marchi più convenienti delle città”.
La distribuzione è inefficiente. L'ultima nota la dà Ivo Tarantino, responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo: “In generale, in Italia il prezzo alto dei carburanti è un fenomeno dovuto soprattutto all’inefficienza della rete distributiva. Da noi esistono 21mila distributori, il doppio di quelli che si contano in Francia e in Germania. È uno scenario, quello del nostro Paese, che non garantisce la maggiore concorrenza e quindi i prezzi più bassi. Al contrario, finisce per garantire meno vendita di carburante, anche un terzo in meno rispetto ad altri Paesi europei e, di conseguenza, prezzi più alti. Con una rete efficiente, invece, si avrebbero meno distributori e un’offerta maggiormente diversificata”.
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