A Lecco gli ottimisti del prestito
9 mar 2016 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Boom di prestiti nella provincia di Lecco
Dicono che a Lecco ci siano gli ottimisti più ottimisti d'Italia. Chi lo dice? Una recente indagine del Sole24 Ore e di Eurisc che hanno provato a misurare l'ottimismo degli abitanti della cittadina lombarda utilizzando come riferimento i prestiti personali, soprattutto quelli finalizzati. E così, analizzando le vendite a rate, si nota come Lecco risulti la città apparentemente più ottimista del nostro Paese.
Prestiti a +27,5%. Proprio qui, nella città tanto cara al Manzoni, infatti, nel 2015 è stato registrato l'aumento del 27,5% nelle richieste di prestiti personali, per un totale di 365 milioni di euro e un importo medio da 6.835 euro. Un incremento decisamente superiore a quello nazionale, attestato al +11%. Tutti questi soldi sono stati investiti in prestiti personali, soprattutto finalizzati, per l'acquisto di auto, moto, cellulari, elettrodomestici e mobili per la casa, acquistati approfittando delle rateizzazioni, delle offerte a tasso zero o dei tassi promozionali. In generale, scondo l'indagine, per quanto riguarda telefonini, computer e altri accessori, il debito si estingue nell'arco di un anno, mentre per beni durevoli come l'automobile o i mobili per arredo casa, i piani di rientro scelti sono più lunghi, arrivano cioè fino a 60 mesi, vista anche l’entità degli importi finanziati, sensibilmente più alta.
La provincia dei finanziamenti. Ma è un po' tutta la zona a evidenziare dati positivi. Spostandosi, infatti, sull’altra riva del Lario, la provincia si conferma seconda, in Italia, dopo Verbania per importo di prestiti personali erogati, con una media di 7.663 euro. A chiedere i finanziamenti sono perlopiù cittadini italiani, di età compresa fra 35 e 54 anni. In rapida crescita, secondo l'indagine Sole24Ore ed Eurisc, anche i prestiti personali al consumo con beneficiari i consumatori più giovani, quelli fra 18 e 34 anni.
Ottimismo o difficoltà? L'ottimismo di cui sopra però sembra avere un altro lato della medaglia, messo in luce da Peppino Ciresa, presidente di Confcommercio Lecco. “L'incremento dei prestiti potrebbe significare che le persone non ce la fanno più ad acquistare in contanti, per cui rateizzano. Resta il fatto che l'indagine del Sole24Ore e di Eurisc mette in luce come, tante volte, risulti più conveniente impegnarsi con qualche rata in più, che consente di non avere un peso nel pagamento immediato. E' un cambio di modalità nel consumare - spiega Ciresa - che si nota anche nelle spese fatte ogni giorno. A fine mese, ossia prima del 27, le persone spendono meno, attendendo il prossimo stipendio. Probabilmente l'ottimismo c'è, ma certo c’è ancora tanta gente che manifesta qualche problema, pur continuando a consumare, magari proprio con l'aiuto di un prestito personale”.
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