Quando il cliente si trasforma in promotore
25 feb 2014 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Ogni volta che abbiamo a che fare con un prestito, dobbiamo stare molto attenti: non solo quando lo riceviamo, ma anche quando siamo noi a erogarlo. Può succedere - e di fatto succede - che persone alle quali siamo legati da un rapporto di amicizia ci chiedano una mano. E noi, per senso di solidarietà, non ci tiriamo indietro. Ma, come recita il classico refrain, “nessuna buona azione resterà impunita”. Il che non vuol dire che dobbiamo a priori rifiutare il nostro aiuto. Significa solo che, prima di darlo, siamo tenuti a informarci su pro e contro. Per dire: la cronaca ci restituisce spesso casi in cui clienti di promotori finanziari decidono di fare un finanziamento ai professionisti ai quali si sono affidati per la gestione dei loro risparmi.
Quella tra cliente e promotore finanziario è una relazione particolare: l’uno si consulta con l’altro per capire com’è meglio investire i soldi accumulati, e lo fa perché si fida; spesso, poi, i due sono amici già prima di diventare un risparmiatore assistito da un professionista. Attenzione, però: come spiega l’organismo che gestisce l’albo nazionale dei promotori finanziari (Apf), l’investitore non può “chiedere al suo promotore finanziario di trasferire forme di pagamento intestate al professionista” e neppure denaro contante, e non può nemmeno domandargli “di accettare compensi o finanziamenti”, pena una violazione delle norme che può comportare la radiazione dello stesso promotore dall’albo di categoria.
Parentesi: i promotori finanziari non vanno confusi con altri professionisti che abbiamo già presentato in queste pagine online, ovvero gli agenti in attività finanziaria e i mediatori creditizi. Questi ultimi offrono prodotti bancari come mutui e prestiti, mentre i promotori finanziari collocano fuori sede – per conto di società di intermediazione mobiliare (sim), società di gestione del risparmio (sgr) e banche – perlopiù strumenti finanziari e servizi di investimento. Per esempio, le quote di fondi comuni di investimento. Fate dunque scattare l’allarme nel momento in cui qualcuno vi si presenta come promotore finanziario e vi propone contratti di finanziamento: potrebbe succedere quello che è accaduto in una provincia italiana, una vicenda di cui di recente ha dato conto una nota agenzia di stampa nazionale. In pratica, un presunto promotore finanziario collocava prestiti e poi ritoccava al rialzo il numero delle rate alle spalle dei suoi clienti, incassando così somme extra.
Ma torniamo all'argomento principale di questo post: il promotore non può mai accettare prestiti dal cliente. Prova ne è una delibera della Consob, l’autorità che vigila sui mercati e sugli operatori finanziari, recentemente pubblicata sul bollettino istituzionale. Un professionista è stato sospeso dall’attività per due mesi per aver accettato un finanziamento finalizzato alla costruzione di una casa. L’uomo ha poi restituito le somme, ma rimane il fatto che ha “accettato dalla clientela mezzi di pagamento con caratteristiche difformi da quelle prescritte”, cosa che peraltro ha ammesso e che i suoi clienti hanno confermato dichiarando “di aver consegnato al promotore assegni bancari emessi senza l’indicazione del beneficiario”. Tutto questo, è bene ribadirlo, la legge lo vieta severamente. E la legge, si sa, non ammette ignoranza.
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