Quali sono i prestiti più e meno richiesti?
9 dic 2014 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Fine anno, tempo di bilanci. Ne propone uno Findomestic, che nel suo periodico osservatorio fa il punto sui consumi delle famiglie italiane. Se tra il 2011 e il 2013 c’è stato un calo del 2,4% della spesa totale, l’anno che si sta per chiudere sembra destinato ad assistere a una frenata della corsa in discesa: a fine anno, infatti, i consumi nel nostro Paese potrebbero registrare una crescita dello 0,5%. Il che, considerato il periodo, è senz’altro un buon segno. Grazie anche al ricorso ai prestiti, siano essi finanziamenti personali e finalizzati, alcuni settori andranno meglio di altri. Al primo posto il mercato delle nuove automobili, che secondo le previsioni archivierà il 2014 con un +4% lato immatricolazioni e con un +5% sul fronte della spesa. Bene anche l’usato: +3,8% in termini di valore rispetto al 2013. Un recupero, per quanto timido, giustificato soprattutto dal bisogno di sostituire le vecchie vetture, giunte ormai a fine carriera.
Si difendono abbastanza anche i motoveicoli, con un +2,7% sul versante del valore e un -1,5% a livello di pezzi venduti, in scia all’aumento delle vendite di moto di cilindrata più alta e malgrado la tendenza non proprio positiva dei ciclomotori. Fra i comparti che si impongono, con numeri che ammiccano alla ripresa, ci sono i mobili, che paiono avviarsi a chiudere l’anno con un valore di 13,74 miliardi, equivalente a un +1,5% sul 2013, la telefonia, con una spesa stimata di 3,89 miliardi e un +1,4% anno su anno, e i grandi elettrodomestici, con 2,87 miliardi e un +1%. Minore interesse, e dunque acquisti, per l’elettronica di consumo (-6,3%), l’information technology (-3,1%) e la fotografia (-24,7%). Da evidenziare che, in occasione dei 30 anni dalla fondazione, avvenuta nel 1984, Findomestic ha dedicato l’edizione di fine anno del suo osservatorio al confronto fra le speranze e le aspettative dei trentenni di oggi e le attese di chi quell’età l’aveva nella metà degli anni Ottanta.
Oggi i giovani cercano consumi facili da finalizzare, non troppo impegnativi da mantenere e che si possano eventualmente restituire. La proprietà deve tener conto delle risorse limitate: spazio dunque al low cost, ossia agli acquisti di beni e servizi a basso costo, all’e-commerce, alla condivisione, ai pagamenti rateizzati, al noleggio e al comodato d’uso, mentre si diffondono le carte di debito e credito e il mobile payment. In condivisione l’uso delle auto, con il “car pooling” e il “car sharing”. E se negli anni Ottanta i computer erano ferraglia costosa e ingombrante per pochi, oggi tablet e smartphone sono in tutte le case. E non sono solo oggetto d’acquisto ma anche veicoli per lo shopping online, per quanto ancora con una modesta quota delle vendite. La telefonia, in particolare, spadroneggerà sempre più sui comparti affini grazie all’accesso al web ma anche alla registrazione di audio e video, alla possibilità di fare foto e ai giochi, fra le altre cose. Infine, addio mobili “pesanti” e complementi d’arredo “seriosi”: anche la casa si fa “smart”, all’insegna della sostenibilità ambientale, criterio di scelta adesso e in futuro.
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