Prestiti in calo, febbraio in risalita
11 mar 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
È stata senza dubbio la settimana dei bollettini. La massima autorità del settore - la Banca d’Italia - ma anche le società Crif e Findomestic: nel giro di pochi giorni, tutte hanno pubblicato un aggiornamento sullo stato di salute del credito nel nostro Paese. Ultima per ordine di tempo ma certamente non per importanza è stata appunto Bankitalia, che nella Giornata internazionale della donna, venerdì 8 marzo, ha fatto sapere: attenzione, in Italia la flessione dei prestiti continua. Stando ai dati di Via Nazionale, a gennaio i finanziamenti sono diminuiti dell’1,6% rispetto a un anno prima. In particolare, il credito alle famiglie si è contratto dello 0,6% in dodici mesi.
Il barometro dell’azienda Crif, che sviluppa e gestisce sistemi di informazioni creditizie, fa un passo in avanti e analizza invece il mese di febbraio dandoci informazioni un po’ più incoraggianti. Le richieste di prestiti pagano ancora la riduzione dei consumi di beni durevoli, spiega Crif. Tuttavia, febbraio ci regala un segno timidamente positivo che - sempre secondo Crif - conferma la tendenza dei due mesi precedenti. Confrontando le domande di prestiti avanzate dalle famiglie a febbraio con quelle dello stesso mese del 2012, si riscontra infatti un lieve aumento. Ma con un distinguo.
I prestiti finalizzati - che oggi, in termini di quantità, costituiscono la fetta più grossa della domanda - non hanno subito variazioni sostanziali rispetto a un anno prima. Al contrario, quelli personali sono diminuiti del 3%. Per quanto riguarda le somme medie, a febbraio l’importo è stato pari a 7.644 euro, sotto i valori degli anni precedenti. Anche qui, una differenza: mentre per i prestiti finalizzati la media è stata di 4.535 euro, per quelli personali si è attestata a 11.664.
Infine, la nota di Findomestic. La società del gruppo Bnp Paribas fa notare che a febbraio i toni della campagna elettorale hanno pesato sulla fiducia degli italiani. Nel suo osservatorio mensile Findomestic segnala che,dopo la modesta ripresa di gennaio, il dato è sceso di nuovo: dal 3,29 al 3,21. Il primo valore non è comunque troppo buono, collocandosi su una scala che va da 0 a 10 dove è 7 la soglia positiva. Anche a febbraio sono il Sud, le Isole e il Centro Italia le aree in cui i consumatori si definiscono più ottimisti. Decisamente più cauto, invece, il Nord. Peggiora la valutazione sull’economia del nostro Paese: 91,5 italiani su 100 la considerano molto o abbastanza negativa, contro l’89,9 di gennaio.
Cala l’euforia, dunque sale la voglia di risparmio. A febbraio, la quota di chi si prefigge di mettere soldi da parte è del 16,7%, a fronte del 12,3% di un mese prima. Sui consumi, ancora una volta sono smartphone, tablet e personal computer quelli che vanno per la maggiore, sostenendo in pratica la spesa. Le restanti categorie, specialmente l’auto, sono a dir poco in affanno. Smartphone e tablet, poi, sono i soli prodotti le cui vendite presentino oggi dei margini di crescita. Per tutti gli altri tipi di beni, la maggioranza degli intervistati non prevede per ora cambiamenti.
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