Prestiti e interventi estetici
28 gen 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
La notizia è di pochissimi giorni fa: l’Italia è al sesto posto al mondo nella classifica dei Paesi in cui la chirurgia plastica va per la maggiore. Il dato riguarda sia il numero degli interventi sia la quota dei professionisti del comparto. A sostenerlo è il “Global study of aesthetic cosmetic surgery procedures in 2011”, uno studio promosso dalla società internazionale di chirurgia plastica ed estetica (Isaps). Ad andar forte, nel nostro Paese, sono soprattutto i ritocchi al decolleté. Che non sono una spesa da poco: la mastoplastica additiva, infatti, costa tra i 5.000 e i 9.000 euro. Per farla breve: gli italiani all’aspetto fisico ci tengono, ma non tutti hanno nel salvadanaio la somma richiesta per affrontare operazioni e miglioramenti. Ed ecco, quindi, che può intervenire un prestito.
Nella maggior parte dei casi si tratta di prestiti personali: la cifra la eroga una finanziaria o una banca, che la assegna direttamente a chi ha bisogno del denaro per l’intervento. Il cliente, a questo punto, è libero di contattare la clinica che più lo persuade. In questi casi, generalmente, la società che dà il prestito propone soluzioni pensate per finalità non specificate. Dunque tutto quello di cui ha bisogno il cliente a sostegno della sua domanda di credito è la busta paga o la dichiarazione dei redditi. Chi valuta se concedere o no il prestito ha bisogno di conoscere solo lo stato economico e patrimoniale del richiedente.
Un po’ diverso è il caso in cui sono le stesse cliniche a mettere a disposizione un prestito finalizzato in collaborazione con le finanziarie con cui hanno stipulato una convenzione. L’importo può arrivare a coprire il 100% del costo dell’operazione. Per accedere al finanziamento, in genere, al momento della visita specialistica bisogna presentare il documento d’identità, il codice fiscale e i documenti relativi al reddito. Poi è la società finanziaria a controllare se ci sono le condizioni per elargire la somma necessaria. Durata del finanziamento e importo delle rate li definisce, alla luce delle esigenze del paziente, la stessa finanziaria, che si occuperà anche di gestire tutte le pratiche relative. Per i prestiti finalizzati potrebbe bastare una dichiarazione della volontà di sottoporsi all’operazione chirurgica. A volte, però, la società richiede anche l’impegnativa del medico che ha visitato il paziente e che eseguirà l’intervento.
Che siano personali o finalizzati, sono comunque prestiti: come tali, prevedono degli interessi, ossia un costo che si aggiunge alla cifra da rimborsare e che varia a seconda della banca o della società e in base alle caratteristiche di chi avanza richiesta. Visto il listino prezzi, comunque, per molti potrebbe non esserci un’alternativa al finanziamento. Qualche esempio? Oltre alla mastoplastica additiva, di cui abbiamo già parlato, ci sono il trapianto dei capelli, che non va sotto i 3.000 euro, la blefaroplastica, che costa almeno 2.000 euro, e la rinoplastica, dai 2.500 euro in su, solo per citare alcuni tra gli interventi richiesti più di frequente in Italia.
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