Prestiti, come scegliere
2 mag 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Quali criteri devo seguire per scegliere un prestito personale? È una domanda che è bene porsi e un ripasso è sempre utile. Lo facciamo seguendo le indicazioni della guida al credito della Banca d’Italia, la quale ricorda che innanzitutto è opportuno sapere cosa si intende per credito ai consumatori. Il credito al consumo è un tipo di finanziamento che è possibile richiedere esclusivamente per necessità di vita privata e familiare. In particolare, può assumere due forme: quella del prestito personale, non vincolato agli obiettivi di spesa per il quale si richiede, e quella del prestito finalizzato, detto anche “credito collegato”, strettamente connesso ai motivi per cui si domanda, il quale prevede che la banca e la finanziaria accreditino la somma per l’acquisto del bene o del servizio al rivenditore e poi l’acquirente rimborsi la cifra a rate al finanziatore. Infine, i finanziamenti che rientrano nella categoria del credito al consumo riguardano cifre comprese tra i 200 e i 75mila euro.
Vanno invece esclusi dal perimetro del credito al consumo i finanziamenti sotto i 200 euro e i prestiti sopra i 75mila euro, i prestiti che non contemplano interessi o altri costi, il credito per l’acquisto di un terreno o di un immobile, i prestiti associati a una durata che va oltre i cinque anni e garantiti da un’ipoteca su immobili e per chiudere il cerchio i cosiddetti “sconfinamenti”, ossia l’uso di importi superiori al saldo di conto corrente o al fido ottenuto in conto corrente. Giova ricordare poi che i finanziamenti che vanno sotto l’etichetta di “credito al consumo” si possono richiedere presso banche e finanziarie autorizzate. Ciò vale per i prestiti personali, mentre quelli finalizzati si possono sottoscrivere presso l’ufficio del rivenditore: l’esempio tipico è quello della concessionaria automobilistica. Va detto che a proporli sono sempre e comunque società bancarie e finanziarie: queste ultime possono poi avvalersi del servizio di agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi, i quali svolgono appunto il ruolo di intermediari del credito.
Per chiudere il cerchio, ricordiamo che chiunque può chiedere un prestito, purché sia in grado di dimostrare che è in grado di rimborsare a rate, alle scadenze sancite dal contratto di finanziamento, la cifra avuta in prestito. È il cosiddetto “merito creditizio” di cui tante volte abbiamo parlato: il finanziatore lo passa attentamente sotto esame prima di erogare il credito. In altre parole, prima di siglare il contratto o concedere un incremento della cifra già erogata, il finanziatore valuta le informazioni sulla capacità di rimborso del consumatore consultando un’apposita banca dati, la quale può essere pubblica o privata. Alla banca dati spetta il compito di archiviare le informazioni sulla “condotta” dei consumatori che hanno ottenuto un finanziamento: puntualità nei pagamenti, estinzione del prestito, ritardata o mancata restituzione delle rate, finanziamenti rifiutati e via dicendo. È infine opportuno che il consumatore soppesi attentamente tassi di interesse, spese accessorie e altre condizioni contrattuali: essere consapevoli evita la cattiva sorpresa di costi eccessivamente alti che potrebbero compromettere il sereno rimborso del prestito ricevuto.
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