Matrimonio e prestiti
26 gen 2015 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Mi piaci, ti amo, ti sposo. Facile a dirsi. Ma a farsi? Organizzare un matrimonio, si sa, costa. Bisogna comprare gli abiti e le fedi, i fiori, le bomboniere. Poi ci sono il noleggio dell’automobile, il ricevimento, le foto. E a seguire, ovviamente, il romantico viaggio di nozze. Si stima che, in media, il felice coronamento del reciproco amore possa costare tra i 10mila e i 30mila euro. Senza contare le cerimonie più sfarzose e la luna di miele. Ma pur volendo fare economia, in genere difficilmente si riesce a scendere sotto i 6mila euro, come rivelava qualche tempo fa uno studio a cura di Federconsumatori. Ecco allora che un prestito personale può venire in soccorso dei promessi sposi. Chi fosse interessato, può chiedere alla sua banca o a una finanziaria, oppure può fare una ricerca con il comparatore di Prestiti.it: su questo fronte – forse perché l’amore è la forza che più di altre muove il credito oltre che il mondo – le proposte negli ultimi anni si sono moltiplicate.
Peraltro, il prestito per il matrimonio comporta un vantaggio tutt’altro che secondario: consente di richiedere un unico finanziamento per far fronte a tutte le voci di spesa invece che tanti separati – per i vestiti, il ricevimento, la luna di miele, e via dicendo – e, dunque, riduce i costi e i tempi legati all’istruttoria. I requisiti da presentare sono quelli classici: età tra i 18 e i 75 anni, documento d’identità, reddito dimostrabile tramite busta paga e Cud, residenza nel territorio italiano e, per gli stranieri extracomunitari, permesso di soggiorno. Generalmente non è richiesta la presentazione di garanzie reali, come il pegno o l’ipoteca su beni di proprietà. Può capitare, però, che la banca o la finanziaria vogliano la firma di una terza persona, disposta ad assumere su di sé il ruolo di garante della restituzione del prestito. Succede, per esempio, quando i due richiedenti hanno iniziato a lavorare da poco tempo – e, quindi, non hanno abbastanza anzianità lavorativa – oppure quando la cifra che si desidera è alta.
Due, come sempre, i fattori da soppesare per valutare la convenienza del prestito: il Tasso annuo nominale (Tan) e soprattutto il Tasso annuo effettivo globale (Taeg). Il primo rappresenta il tasso di interesse, in percentuale e su base annua, applicato alla somma finanziata. Serve per calcolare, alla luce dell’importo e della durata, la quota di interesse da versare all’istituto di credito. La quale, insieme alla quota di capitale, determina la rata da corrispondere. Il Taeg, invece, riassume il costo totale del finanziamento e include gli eventuali oneri accessori, come le spese di istruttoria e quelle assicurative, che sono a carico del cliente. Come abbiamo segnalato in altre occasioni, il Taeg è un indicatore più completo della convenienza di una proposta di finanziamento. È dunque la “spia” che va maggiormente tenuta in considerazione quando si deve scegliere un prestito piuttosto che un altro. Infine, anche per il prestito “matrimoniale” è prevista la possibilità di estinzione anticipata: si può estinguere prima del termine solo una parte del debito oppure l’intero ammontare.
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