L’usura ha toccato il Fondo
21 dic 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Sono passati già vent’anni da quando l’associazione dei consumatori Adiconsum ha iniziato a gestire il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura, istituito dall’articolo 15 della legge 108/1996. Ancora oggi, è l’unica associazione dei consumatori fra gli enti autorizzati dal ministero dell’Economia e delle Finanze a gestire il suddetto Fondo. La ricorrenza ventennale ha offerto l’occasione per fare un resoconto. In questi anni, il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura ha consentito di far arrivare alle famiglie in situazioni di difficoltà oltre 26 milioni di euro (la cifra esatta è 26.144.362,15), stante un ammontare medio di debito che dal 1998 ai nostri giorni è salito da 13.136,71 a 27.833,25 euro (escludendo il mutuo fondiario). Le risorse del Fondo hanno permesso di supportare le famiglie incorse in problemi tipo la perdita del lavoro, una crisi familiare o una malattia grave, tali comunque da impedire loro di onorare gli impegni contratti quando la situazione reddituale lo consentiva.
Non manca tuttavia, nel bilancio dei 20 anni, qualche “ma”. Per esempio, per quanto riguarda i rapporti con le banche convenzionate, Adiconsum sottolinea come i tempi per l’erogazione dei prestiti garantiti siano troppo lunghi, come manchi una conoscenza preventiva delle convenzioni da parte delle filiali delle banche sul territorio e come, infine, sia ancora insindacabile il giudizio della banca sull’erogabilità o la non erogabilità dei prestiti antiusura. In generale, lato creditori, persistono difficoltà nel rapporto con i gestori delle utenze domestiche, con i locatori pubblici e privati e con la pubblica amministrazione per tasse e tributi da versare. Tutto ciò considerato, può essere a questo punto importante ricordare come funziona il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura. Cominciamo col ricordare che Adiconsum non interviene dando soldi a chi ne ha bisogno, ma proponendosi come garante presso le banche e facendo ottenere, a chi deve risollevarsi da una situazione debitoria, finanziamenti con risorse pubbliche e con un tasso minimo. Il che, per chi dovrà poi rimborsarli, significa una nuova rata dall’importo decisamente più sostenibile.
Per accedere al Fondo occorre che ci sia un effettivo stato di bisogno e una capacità di rimborso del finanziamento concesso (sulla base del reddito documentabile), che la ragione dell’indebitamento sia seria e che l’entità dell’importo complessivo del debito non superi una certa soglia. Il Fondo si rivolge alle famiglie e alle imprese familiari in condizioni di sovraindebitamento tali da non riuscire più a far fronte alle spese di tutti i giorni. Per avere maggiori informazioni, il riferimento è Adiconsum: all’associazione dei consumatori si può anche presentare domanda di accesso al Fondo. Attualmente, ha ricordato Adiconsum in occasione del ventennale, il Fondo di prevenzione del sovraindebitamento e dell’usura può garantire finanziamenti che abbiano un importo massimo pari a 30 mila euro, con rientri fino a 84 mesi, vale a dire sette anni. Ma attenzione: per situazioni particolari, l’importo può arrivare fino a 50 mila euro. In questo caso, la durata del piano di rientro può estendersi fino a un massimo di dieci anni, con un tasso fisso del 2%.
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