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Cosa sono i Sic

11 nov 2014 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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Nuovo mese, nuovo Barometro. Quello che Crif, società specializzata in servizi di credito, diffonde a cadenza mensile e di cui recentemente ha pubblicato l’edizione di ottobre. Edizione dalla quale emerge che, rispetto allo stesso periodo del 2013, le famiglie italiane hanno chiesto più prestiti, sia personali che finalizzati (+7,6%). In compenso, considerando i primi dieci mesi del 2014, si è registrato l’ennesimo calo: -4% in confronto al periodo compreso fra gennaio e ottobre dell’anno passato. Al di là del bollettino mensile, Crif offre servizi di assistenza e utilità a più di 3.100 tra banche e finanziarie nel mondo e anche ai consumatori. Per dirne una: gestisce il principale Sistema di informazioni creditizie (Sic) attivo in Italia.

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Questo database raccoglie presso gli istituti di credito i dati sui finanziamenti richiesti e incassati da consumatori e aziende, secondo la filosofia di dare alle società che lo consultano un quadro sui meriti e i rischi associati a ciascun debitore e ai debitori una “referenza” da spendere presso banche e finanziarie. Il tutto nel rispetto della privacy. Il Sistema di informazioni creditizie di Crif si chiama Eurisc. Avere il proprio nome registrato dentro questo sistema non vuole assolutamente dire essere cattivi pagatori. Immaginatevelo piuttosto come un “cervellone” che riporta il vostro “pedigree” di debitore: quanti prestiti avete chiesto nella vostra vita, con quale puntualità li avete rimborsati, se avete avuto oppure no battute d’arresto e difficoltà a restituire una o più rate.

Chi fornisce al Sic i dati sui debitori? Le banche e le finanziarie stesse, che però possono farlo solo se gli stessi debitori hanno dato il consenso al trattamento dei dati o se ci sono irregolarità nei rimborsi. Andando a verificare la vostra storia dentro Eurisc, la banca o la finanziaria alla quale chiedete un nuovo prestito si fa un’idea su chi ha di fronte. Sappiate che la società può far partire la consultazione soltanto quando deve valutare una richiesta di finanziamento o durante il rimborso del credito. Ovviamente, ogni debitore può a sua volta accedere al “cervellone” per verificare i dati che lo riguardano. E se individua qualche imprecisione, ha il diritto di chiedere gratuitamente la cancellazione o la modifica delle informazioni sul suo conto rivolgendosi a Crif o alla società con cui è in corso il finanziamento.

In generale, domandare la cancellazione dei dati è un diritto del tutto gratuito. Se qualcuno vi chiede soldi per cancellare i vostri dati dal Sic, vi sta prendendo in giro.La cancellazione, però, si può richiedere solamente per i cosiddetti “dati positivi”, quelli cioè che – a finanziamento regolarmente estinto e di fronte alla necessità di chiederne un altro – vi fanno fare bella figura e aumentano le possibilità di ottenerne un altro. I “dati negativi” sono invece quelli sui ritardi nei pagamenti o sui mancati pagamenti: questi vengono cancellati in modo automatico una volta trascorso il tempo stabilito per legge e possono essere rimossi in anticipo solo e soltanto in presenza di inesattezze o in caso di furto d’identità e di frode creditizia.

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