Novità per cessione del quinto e microcredito
12 giu 2012 | 3 min di lettura | Pubblicato da Andrea P.
I consumatori potranno scegliere liberamente la polizza assicurativa a copertura dei prestiti erogati tramite la cessione del quinto dello stipendio, la modalità di finanziamento che prevede la trattenuta diretta dalla busta paga o dalla pensione di una quota non superiore al 20% del reddito mensile netto per ogni operazione. Lo prevede uno schema di decreto legge in materia di credito al consumo e servizi finanziari, anticipato dal quotidiano economico Italia Oggi. Il testo, che in questi giorni è in corso di studio da parte del Governo, è in sostanza il secondo decreto correttivo approntato per modificare e integrare il decreto legislativo 141/2010, completando così l’adozione della direttiva europea 2008/48/CE che ha riformato i contratti di credito ai consumatori.
Gli intermediari abilitati all’erogazione di prestiti tramite cessione del quinto, secondo le nuove norme, dovranno impiegare per questa attività esclusivamente agenti finanziari o mediatori creditizi iscritti negli elenchi nazionali. Ma le novità per il credito al consumo non si fermano qui: nel decreto sarebbe previsto anche l’obbligo di indicare nei contratti, oltre al Tasso annuo effettivo globale (TAEG), anche il Tasso effettivo globale medio (TEGM) previsto dalla legge antiusura. La norma consentirà infatti al consumatore di confrontare più velocemente la proposta di contratto e le soglie antiusura, oltre le quali i tassi praticati sono illegali (il cliente non dovrà più cercarsi la tabella delle rilevazioni dei TEGM, effettuate dalla Banca d’Italia e pubblicate ogni trimestre dal ministero dell’Economia).
Sempre in materia di contratti di credito per i consumatori, l’integrazione al decreto 141 prevede che in tutta la fase pre-contrattuale del credito al consumo il cliente abbia diritto a ottenere informazioni gratuite: l’unico onere possibile è per la consegna di una copia del contratto di finanziamento (spese di istruttoria). Per stipulare i contratti di credito sarà disponibile un mercato a doppio binario, sottolinea Italia Oggi: da un lato i mediatori creditizi, agenti finanziari e consulenti, dall’altro lato i promotori e gli agenti in forza alle compagnie assicurative.
Un’altra novità della riforma, secondo le anticipazioni fornite da Italia Oggi, sarà la maggiore libertà concessa alle organizzazioni no profit nell’erogazione del microcredito alle persone fisiche in gravi difficoltà finanziarie: non sarà necessario essere iscritti all’albo nazionale del microcredito, basterà avere i requisiti di onorabilità previsti dalla legge: una condizione essenziale sarà quella di applicare i prestiti a tassi inferiori a quelli degli operatori presenti nell’elenco, eliminando del tutto il costo dei mediatori creditizi. In generale, per questi ultimi (e per gli agenti finanziari in attività) il decreto prescrive che non potranno avere, tra i propri collaboratori, persone giuridiche (cioè associazioni riconosciute, società di vario tipo o enti) perché questa maggiore complessità potrebbe fare salire i costi finali per il consumatore.
Infine, sempre in materia di credito e per quanto riguarda in particolare gli assegni bancari, postali, i vaglia o le cambiali, ai sensi delle nuove norme antiriciclaggio sarà vietato incassare questi titoli di pagamento se non sono indicati il nome e la ragione sociale del beneficiario o la clausola di non trasferibilità, per importi oltre 1.000 euro.
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