Auto e moto spingono in alto i prestiti
15 feb 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Se da una parte le famiglie italiane hanno radicalmente rivisto - e ridotto - i consumi rispetto alla fine del primo decennio degli anni 2000, dall’altra qualche timido segnale incoraggiante arriva dai dati relativi alle richieste di prestiti - personali e finalizzati - nel primo mese dell’anno. Questa l’immagine che si ottiene sovrapponendo due ricerche: una è contenuta nel Rapporto 2015 “I consumi delle famiglie italiane” realizzato dalla Filcams Cgil in collaborazione con la Fondazione di Vittorio e l’istituto Tecnè; l’altro è il rendiconto periodico sull’andamento delle richieste di prestiti raccolte dagli istituti creditizi e confluite in Eurisc, il sistema di informazioni sul credito di Crif, che include i dati su più di 78 milioni di posizioni creditizie. Il rapporto del sindacato segnala che nel 2015 i consumi delle famiglie hanno subito una flessione del 6,3% rispetto al 2008 e che, per gestire al meglio di “stop&go” dell’economia e gli affanni della crisi, le abitudini di acquisto hanno registrato un cambiamento.
Si cerca il prezzo migliore a fronte di un livello accettabile di qualità, si fanno le scorte nel momento in cui il prodotto sullo scaffale è in offerta e si compra di più nei discount, negli outlet, nei mercati dell’usato e online. Un quadro che, almeno fino a un certo punto, fa il paio con i dati del Barometro Crif: il resoconto periodico, infatti, segnala che lo scorso anno si è chiuso con un dato negativo a dicembre riguardo appunto alla richiesta di prestiti. In compenso, sembra che il recupero non si sia dato per vinto, visto che a gennaio le domande presentate dalle famiglie italiane riguardo a prestiti personali e finalizzati hanno portato a casa un +11,7% in confronto allo stesso mese dell’anno prima. Certamente, non siamo ancora ai livelli del 2009-2010. Ma come si conciliano le due letture della realtà? Ci stanno dicendo la stessa cosa o due diverse? Dalla premessa incrociata possiamo dedurre che, in generale, le famiglie sono più caute e spendono e chiedono prestiti con prudenza, magari per cogliere qualche occasione di mercato.
Un esempio? Le promozioni del mercato auto e moto lanciate all’inizio del 2016, con prezzi agevolati su alcuni modelli a fronte della possibilità di rottamare qualunque cosa abbia una targa. Queste campagne promozionali hanno determinato un’impennata della richiesta di prestiti finalizzati - quelli che si ottengono presso il rivenditore per l’acquisto del determinato bene o servizio - impennata a cui si deve il buon risultato complessivo del mese di gennaio. I prestiti finalizzati hanno incassato un incremento del 20,4% rispetto allo stesso mese del 2015. Nettamente più modesta la crescita della domanda di prestiti personali, con appena un +0,5%, comunque positivo dopo più di sei mesi di cali. Altra notizia rincuorante riguarda l’importo richiesto, che nel complesso - considerando cioè sia i prestiti personali sia quelli finalizzati - è stato in media di 8.158 euro, con un aumento pari al +13,5% in confronto a quanto rilevato nel gennaio del 2015 ma ancora distante - per la serie: le famiglie sono per davvero più caute - rispetto agli anni precedenti alla crisi e con un -11,6% dal 2008.
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