Aumentano i prestiti chiesti in Italia
11 apr 2016 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Piccoli prestiti per oltre 5,5 milioni di euro nella provincia di Milano e un altro fondo, pari a un decimo di questa somma, nella provincia di Verona. Due interventi pubblici di “microcredito” che hanno in comune la volontà di sostenere fasce sociali in difficoltà, erogando le somme a chi ha perso il lavoro e si trova ad affrontare un periodo di ristrettezze. Progetti come questi sono attivi in numerosi enti locali, motivo per cui è bene informarsi nel proprio Comune, anche per verificare se si hanno gli eventuali requisiti necessari.
Nel capoluogo lombardo l’iniziativa è stata avviata dalla nuova Fondazione Welfare Ambrosiano, l’ente promosso dalle istituzioni locali (Comune, Provincia, Camera di Commercio) e dai principali sindacati (Cgil, Cisl e Uil), che è diventato operativo a febbraio: erogherà prestiti fino a 20.000 euro rivolti a fasce deboli: nuovi disoccupati, lavoratori in cassa integrazione e a rischio.
Sarà possibile accedere a queste somme attraverso una rete di sportelli presso i soci fondatori della Fondazione e altri enti e associazioni accreditate. Il requisito fondamentale d'accesso è avere subito una temporanea situazione di difficoltà economica dovuta a cause gravi, come la perdita del posto di lavoro, la cassa integrazione, la chiusura della propria impresa o una malattia improvvisa. L’attività lavorativa dovrà essere stata svolta a Milano. Nel sito della Fondazione è presente la rete degli sportelli (http://www.fwamilano.org/index.phtml?Id_VMenu\=119\) ai quali rivolgersi.
In Veneto, il progetto è partito su impulso della Provincia di Verona, assieme alla Fondazione Cariverona e a una serie di Comuni aderenti (Verona, Belfiore, Fumane, Legnago, Ronco all'Adige, San Bonifacio, Sant'Ambrogio di Valpolicella, Sona, Valeggio, Grezzana e Isola della Scala). I 550 mila euro disponibili saranno gestiti da Mag Verona, società mutua per l’autogestione (una forma organizzativa che può comprendere cooperative mutualistiche, associazioni d’impresa, fondazioni di comunità e onlus).
Gli importi erogati vanno da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 2.000 euro e dovranno essere destinati a spese di prima necessità quali affitti, bollette, rette scolastiche e cure mediche impreviste. È previsto un piano di rimborso a condizioni particolarmente agevolate: 24 rate che scattano dopo 13 mesi, inoltre il finanziamento (https://www.prestiti.it/) è a tasso zero. Tra i requisiti, è necessario essere iscritti ai Centri per l’impiego, dimostrare di non poter pagare spese per almeno 1.000 euro, essere stati lavoratori dipendenti o subordinati licenziati o in cassa integrazione, oppure lavoratori somministrati non in possesso dei requisiti per gli altri strumenti di sostegno al reddito. Se dopo l’approvazione del contributo la persona ottiene un nuovo contratto di lavoro, dovrà restituire il prestito tramite cessione parziale dello stipendio.
Per accedere a queste somme occorre compilare un modulo di richiesta disponibile nei Centri per l’impiego, nei Comuni aderenti e nel sito Job4You della Provincia di Verona (http://www.j4u.provincia.vr.it/Sezione.jsp?titolo\=Prestito%20d%27onore\&idSezione\=3189\&profilo\=lav) sezione “Prestito d’onore”. Il documento andrà consegnato allo Sportello Microcredito del proprio Comune di residenza per l’iter di verifica dei requisiti e l’eventuale erogazione, il tutto nell’arco di un mese. Il progetto non si ferma alla concessione del sostegno, ma prevede l’inserimento del lavoratore in un percorso formativo e di ricerca di un nuovo lavoro.
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