I comuni chiedono rimborsi ma la Cdp non ha soldi sufficienti
17 mag 2013 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
Gravi problemi per la Cassa Depositi e Prestiti
Cassa depositi e Prestiti spa ha emesso l'8 maggio un comunicato stampa in cui informa che, nell'ambito della procedura prevista dal decreto 8 aprile 2013 numero 35 per lo sblocco dei pagamenti dei debiti scaduti inerenti la pubblica amministrazione, ha ricevuto 1.540 domande provenienti da amministrazioni comunali, provinciali e da enti locali vari. Comuni e pubbliche amministrazioni hanno avuto tempo fino al 30 aprile per presentare alla Ragioneria generale dello Stato l'istanza telematica che consentisse di ottenere la liquidità necessaria a onorare fatture e debiti contratti con le imprese private entro il 31 dicembre 2012.
Le richieste di enti e pubblica amministrazione, ammontano a circa 6 miliardi di euro: 5,8 miliardi sono le richieste mosse alla Tesoreria di Stato dai 1.500 comuni italiani che sono del tutto privi di disponibilità economica. Il problema è che la Cassa depositi e prestiti, incaricata di parte del pagamento, non h i soldi per coprire l'entità della somma dovuta. Il decreto legge numero 35 del 2013 ha istituito il “Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili” e ha affidato al contempo il ruolo di finanziatore alla Cassa depositi e Prestiti. La modalità di erogazione prevede che gli enti a cui verranno erogati i prestiti hanno l'obbligo di restituire la somma contraendo un mutuo trentennale, con una rata annuale costante che sarà composta da una quota capitale e da una quota interessi. Ecco allora i problemi per la Cdp.
La parte del Fondo destinata a enti locali che siano privi di disponibilità economica ha al suo attivo solo di 4 miliardi di euro destinati a essere ripartiti tra i richiedenti nel biennio 2013-2014 (2 miliardi nel 2013 e altri due miliardi nel 2014): troppo pochi rispetto agli oltre 5 miliardi di richieste. Per questo Cassa depositi e prestiti, la quale in questo caso opera su mandato del Ministero dell'economia, sarà costretta a scegliere gli enti locali richiedenti tra i quali ripartire i soldi, che per tutti non bastano. Nel comunicato della Cdp si legge che gli anticipi saranno concessi, come prevede il Decreto numero 35, il 15 maggio mentre, per ciò che concerne le erogazioni totali, tutto viene rimandato al perfezionamento dei relativi contratti.
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