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Viaggio tra i prestiti d’onore

12 giu 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

donna con occhiali che legge documento davanti al computer

Pagamento delle rate dei prestiti d’onore sospeso fino al 31 marzo 2021: lo ha deciso la Regione Liguria alla luce dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19. La sospensione riguarda il versamento di 12 mensilità. I beneficiari? Sia coloro che hanno un prestito di questo tipo già in essere, sia i beneficiari di prestiti d’onore “in itinere” e che in ogni caso otterranno l’approvazione degli istituti di credito entro il 31 dicembre 2020. Un’iniziativa che ci offre l’opportunità di fare un ripasso sui prestiti d’onore: cosa sono e come funzionano? Ma soprattutto: a chi sono destinati? In linea di massima, i prestiti d’onore sono finanziamenti il cui tratto distintivo è costituito dalle condizioni di rimborso più favorevoli. Si articolano sostanzialmente su due binari: uno è quello del lavoro autonomo e della piccola impresa, alla luce del decreto legislativo 185/2000 che ha reso disponibili contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato per chi desidera avviare un’attività in proprio in forma di società o lavoro autonomo; l’altro binario è invece il prestito d’onore istituito con legge 390/1991 e riservato agli studenti meritevoli, per il completamento del loro ciclo di studi.

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E arriviamo all’altro punto sensibile: come funziona il prestito d’onore? Dipende dalla categoria alla quale si appartiene. Come abbiamo detto, i principali destinatari sono la piccola imprenditoria – sotto forma di microimpresa, franchising o lavoro autonomo – e gli studenti. Nel primo caso, il finanziamento di solito si compone di un contributo a fondo perduto e di un finanziamento a tasso agevolato; quanto agli studenti, possono esserci differenze di dettaglio a seconda del creditore al quale ognuno di loro si rivolge e della durata del piano di studi, ma in ogni caso il prestito d’onore viene accreditato a più riprese, a seconda della cadenza periodica concordata fra le parti, in un arco temporale di un biennio o di un triennio. È utile ricordare che alla fine di questo periodo può essere prevista una finestra – generalmente di tre anni al massimo – nell’ambito della quale il rimborso è di fatto messo “in ghiacciaia”: obiettivo di questo “periodo di grazia” è lasciare che l’ex studente abbia il tempo di trovare un lavoro che gli dia una certa stabilità (e possibilmente una prospettiva di crescita professionale e salariale) e gli consenta, da quel momento in avanti, di far fronte alla restituzione del prestito.

Per finire, quali sono i requisiti necessari per poter ottenere un prestito d’onore? Anche qui, dipende: per l’avvio della microimpresa, del franchising o dell’attività di lavoro in proprio occorrono la maggiore età, la residenza in Italia oppure il possesso della carta o del permesso di soggiorno valido al momento e nell’anno successivo alla domanda di prestito se si è cittadini extracomunitari, e la mancanza di un’occupazione da sei mesi almeno. Quanto agli studenti, servono la maggiore età (fino a un massimo di 35 anni), la residenza in Italia, l’iscrizione a un’università italiana, l’assenza di un’occupazione e la presenza invece di una condizione di difficoltà, oltre ai requisiti di reddito e merito sanciti dalla legge 390/1991.

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