Prestiti Inps anche a chi non è in pensione
10 set 2018 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
È da un po’ che non parliamo dei prestiti erogati dall'Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale Lo facciamo oggi, per riannodare i fili e anche perché in un Paese con circa 16 milioni di pensionati (fonte: Centro studi e ricerche Itinerari previdenziali) il tema potrebbe incontrare un largo e diffuso interesse. Dunque, quali prestiti eroga l’Inps? Bisogna fare una distinzione: sì, perché l’Inps eroga prestiti direttamente e indirettamente. Nella categoria dei prestiti “diretti” rientrano il piccolo prestito e il prestito pluriennale diretto, nella seconda il prestito pluriennale garantito e la cessione del quinto. La differenza sta nell’intermediazione offerta in quest’ultimo caso dalle banche e dalle società finanziarie accreditate. Ecco un riepilogo, tratto dal sito dell’Inps.
Cominciamo dal piccolo prestito. Sotto questa voce rientrano tre soluzioni. Innanzitutto, c’è il piccolo prestito che, spiega l’Inps, “si rivolge ai dipendenti e ai pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo Credito)”, un tempo sotto il cappello dell’Inpdap, l’Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica, ora soppresso.
Il finanziamento “consiste nella concessione di piccole somme in prestito da rimborsare con rate costanti mediante trattenuta su stipendio o pensione”. Poi c’è il piccolo prestito Gestione Assistenza Magistrale pensato per i lavoratori un tempo iscritti all’ente riservato agli insegnanti e ai direttori didattici delle scuole primarie e dell’infanzia statali, anch’esso poi confluito nell’Inps. Il finanziamento consiste nella concessione di un prestito il cui importo non può eccedere le due mensilità dello stipendio e va restituito in 24 mesi. Terza soluzione, il piccolo prestito Gestione Fondo Credito Poste italiane che, come suggerisce il nome, si indirizza “ai dipendenti di Poste Italiane Spa e società collegate”, cui vengono concessi piccoli prestiti da restituire in forma annuale, biennale, triennale o quadriennale. Andiamo poi ai prestiti pluriennali. Il primo è il prestito per i dipendenti pubblici: qui torniamo a occuparci dei dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (il Fondo Credito di cui sopra).
Il finanziamento ha per oggetto somme utili a fronteggiare specifiche necessità personali o familiari e va restituito attraverso rate non superiori a un quinto dell’assegno mensile, da versare a cadenza regolare con trattenuta sullo stipendio o sulla pensione. Poi ci sono i prestiti pluriennali Gestione fondo credito Poste italiane. La prestazione, si legge sul sito dell’Inps, si rivolge ai dipendenti di Poste Italiane Spa e società collegate. In questo caso il prestito può avere una durata di cinque o dieci anni e anche in questo caso vale la “regola aurea” della rata pari al massimo a un quinto dello stipendio netto. Da segnalare poi i prestiti in forma di anticipazione Vecchio e Nuovo Fondo Mutualità, concessi dall’Inps in base alle disponibilità finanziarie per motivi di salute, nascita di un figlio o lutto.
E passiamo ai finanziamenti indiretti. Su questo versante abbiamo i prestiti pluriennali garantiti Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, erogabili da società finanziarie accreditate presso l’Istituto, e la cessione del quintodella pensione, per tutti i pensionati, da parte di banche o enti accreditati.
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