Italiani in bolletta, giù consumi e prestiti
23 dic 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Piano con gli acquisti, siamo italiani. Secondo le previsioni di Club Consumo-Prometeia, per la fine dell’anno i consumi delle famiglie caleranno del 2,3% rispetto al 2012. Un dato che viene fuori dalla combinazione fra i numeri del primo semestre 2013 e l’andamento della spesa nei mesi che sono seguiti. La contrazione nel complesso sarà più contenuta rispetto a quella del 2012, anno che fece segnare un sonoro -4% sul 2011, ma una nota negativa c’è e sta nel fatto che si tratta del decimo trimestre in rosso. Qualche segnale d’incoraggiamento arriva dai beni durevoli, sui quali le cifre a disposizione mostrano un importante rallentamento della caduta degli acquisti grazie ai beni per la casa. Un ruolo di peso, in questo senso, lo hanno avuto gli elettrodomestici, in scia al bisogno di sostituire quelli vecchi e alla spinta degli incentivi fiscali.
La risalita, sempre stando all’analisi di Club Consumo-Prometeia, sarà lenta e parziale, con volumi che nel 2015 potrebbero rivelarsi più bassi del 7% in termini reali rispetto a quelli registrati nel 2007. L’andamento dei redditi, su cui è atteso un modesto recupero a partire dal 2014, potrebbe in effetti giustificare scelte ispirate alla cautela, fondamentalmente perché in Italia le famiglie vogliono innanzitutto rimettere insieme parte dei risparmi e della ricchezza che la crisi ha eroso in questi anni. Nel biennio 2014-2015 le previsioni parlano di una contenuta ripresa dei consumi alimentari, anche in scia al “raffreddamento” dei prezzi. Quelli non alimentari, invece, forse scenderanno l’anno prossimo, con prospettive più favorevoli per servizi e beni durevoli.
Il bisogno di rinnovare gli articoli per la casa e gli incentivi fiscali canalizzeranno le risorse a disposizione verso prodotti come mobili ed elettrodomestici, a svantaggio di quelli che sono considerati più un “capriccio”. Principalmente l’abbigliamento, sul quale lo studio pronostica comportamenti d’acquisto ancora assai cauti. Positive le prospettive di crescita per i prodotti più innovativi legati al comparto dell’information and communication technology (ict). Ad alimentare i consumi, in genere, contribuiscono anche i prestiti. E non è forse un caso che l’Associazione bancaria italiana abbia registrato a novembre un nuovo minimo storico sul fronte dell’andamento dei finanziamenti da parte delle banche a famiglie e aziende. Nel mese, secondo il rapporto dell’Abi, la dinamica dei prestiti ha segnato un calo del 3,99% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato, con un peggioramento dal -3,7% di ottobre.
L’anno prossimo il calo dei prestiti alle famiglie e alle imprese continuerà, anche per via dell’alto rischio di credito - in particolare quello concesso alle aziende - con crescenti problemi legati alla restituzione delle somme erogate unite agli interessi. “In un quadro di bassa crescita economica”, ha spiegato infatti l’Associazione bancaria italiana nelle pagine di un altro documento, il rapporto di previsione Afo-Financial Outlook per il 2014-2015, “si confermano le previsioni”, anche alla luce di “un ulteriore fattore di freno dovuto all’elevato livello raggiunto dal rischio creditizio”. L’incidenza delle masse dei crediti problematici sul totale tenderà a salire, sfiorando alla fine del 2015 i livelli della metà degli anni Novanta.
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