Il boom delle frodi creditizie
19 dic 2019 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Un vero boom nella prima metà dell’anno, quello delle frodi creditizie tramite furto d’identità che non lascia presagire nulla di buono per il resto del 2019: tipicamente il picco è nel periodo delle festività e dello shopping natalizio, quando il livello d’attenzione è più basso. Come dire: il meglio potrebbe ancora dover arrivare. A darci la sveglia è l’Osservatorio Crif, secondo il quale nel primo semestre di quest’anno si sono registrati quasi 16.700 casi, con un aumento del +36,7% in confronto allo stesso periodo del 2018. In cosa consistono le frodi creditizie in questione? Lo abbiamo detto tante volte, ma vale la pena di ripeterci: l’obiettivo dei frodatori è quello di usare illecitamente i dati dei frodati per mettere le mani su finanziamenti o beni che non hanno alcuna intenzione di rimborsare o pagare. Più casi, ma a fronte di un importo medio più basso: 4.662 euro, in flessione del -21,4%, a conferma del fatto che i malintenzionati si stanno orientando su cifre sempre più contenute rispetto al passato. Il danno stimato? In tutto ha superato i 77 milioni di euro.
Tra le vittime si è confermata la prevalenza di uomini (64,9%), mentre rispetto al primo semestre 2018 le donne sono calate del -4,3%. L’età ha visto invertirsi la tendenza dell’anno prima: la fascia con l’aumento più corposo dei casi è stata quella dei 18-30enni (+23,2%), seguiti dai 31-40enni (+6,4%), a fronte del calo dei 51-60enni (-11%) e degli over 60 (-15,7%). Dov’è che si innesca maggiormente la frode creditizia? Come già notato nel 2018, i finanziamenti ottenuti in maniera illecita vengono utilizzati per comperare elettrodomestici nel 30,5% dei casi. Segue, con un incremento del +0,7%, l’auto-moto, che rappresenta una fetta del 13,7% del totale. Al terzo posto del podio si collocano gli articoli d’arredamento, con il 7,9% del dato complessivo. Ma se si va a spulciare tra le variazioni da un anno all’altro, ovvero quanto una certa categoria è salita o scesa nelle preferenze dei frodatori, allora si nota che sono stati l’abbigliamento e i prodotti di lusso a riportare la crescita più impetuosa, con un +55,3% (la quota sul totale è del 6,9%); a seguire, i prodotti di elettronica-informatica-telefonia e i trattamenti estetici/medici.
Tutto ciò premesso, non stupisce che al primo posto tra le preferenze dei frodatori rimanga il prestito finalizzato, con il 52,4% del totale (comunque in calo dal primo semestre 2018). Più esigui, in termini di percentuale del dato complessivo, i prestiti personali, i quali però hanno fatto registrare una crescita del +55,1% rispetto al primo semestre dell’anno passato. Si accentua la polarizzazione per quanto concerne i tempi di scoperta: quasi il 56% dei casi è emerso entro sei mesi, ma sono saliti quelli venuti alla luce tre, quattro, addirittura cinque anni dopo. Come cautelarsi da una frode creditizia? Attivando sistemi d’allerta (sms o altro) per monitorare le transazioni con carta di credito ed essere avvisati se i dati vengono usati per chiedere un prestito o se comunque stanno circolando sul web. Ma ci torneremo.
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