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Credito, informarsi è la migliore difesa

10 mar 2014 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.

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Sullo sfondo dei consumi che, secondo l’Istat, negli ultimi dodici mesi sono scesi ancora, la Banca d’Italia prova a dare un’altra spinta al credito intervenendo “sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari” e “sulla correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti”. E lo fa correggendo la guida pratica sul credito ai consumatori pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio, di cui abbiamo già parlato in questo blog. Le modifiche riguardano diversi punti. Ne citiamo due di particolare rilievo. Uno è quello sulle coperture assicurative. Quando sono obbligatorie? Nella prima versione, la guida rispondeva così: per la cessione del quinto e per la delegazione di pagamento “è obbligatoria la polizza a copertura dei rischi di perdita dell’impiego e/o morte”.

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Poi c’è stato il ritocco: adesso “fa eccezione la cessione del quinto, per la quale è obbligatoria la polizza a copertura dei rischi di perdita dell’impiego e/o morte. Tale copertura assicurativa spesso può essere richiesta anche per la delegazione di pagamento”. Riassumendo: l’assicurazione sui prestiti è facoltativa, benché consigliabile, escluso un unico caso, che è appunto quello della cessione del quinto, dove va fatta per forza. Altro punto, il diritto di recesso. “Per recedere”, si legge ora nella guida, il consumatore “non deve dare alcuna motivazione ma deve inviare, prima della scadenza del termine, una comunicazione al finanziatore secondo quanto previsto dal contratto (per esempio con lettera raccomandata A/R oppure anche per email o fax, purché, in tal caso, confermi con lettera raccomandata A/R entro le 48 ore successive)”. Il testo integrale, rivisto e corretto, è sul sito www.bancaditalia.it.

Non è stata l’unica novità delle ultime settimane dal fronte del credito. I professionisti del settore si sono riorganizzati dando vita all’Ama, l’Associazione mediatori e agenti. A monte c’è l’incontro fra tre associazioni: Andafin, Assofinmed e Assocred. Ma ci sono anche altre realtà coinvolte. L’obiettivo, pure qui, è rilanciare il settore, che patisce gli effetti della contrazione del credito bancario e della riforma introdotta dal decreto legislativo 141/2010, non ancora a pieno regime. Questo testo ha messo ordine in particolare in due categorie professionali, oggi gestite attraverso l’albo tenuto dall’Organismo degli agenti e dei mediatori (Oam): la categoria dei mediatori creditizi, che adesso possono operare solamente come società, e quella degli agenti in attività finanziaria.

Entrambe rappresentano canali tutt’altro che secondari di accesso al credito. La società di mediazione creditizia mette in relazione banche e intermediari finanziari con la potenziale clientela, mentre l’agente in attività finanziaria promuove e conclude contratti per la concessione di finanziamenti o per la prestazione di servizi di pagamento, su mandato diretto di intermediari finanziari, istituti di pagamento o di moneta elettronica. Il guaio, in questa fase ibrida, è l’abusivismo. Ecco allora che l’associazione si impegna, fra le altre cose, a lottare contro l’abusivismo sia “integrale” – quando soggetti non abilitati esercitano l’attività – sia “parziale” – di quanti sono sì iscritti all’albo ma non seguono le regole. Nell’interesse di tutti: società, professionisti e consumatori. Questi ultimi, nel dubbio, possono consultare il sito dell’Oam per una conferma sulla serietà del mediatore o dell’agente al quale si sono rivolti.

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