Casa, unire il prestito alla detrazione
30 set 2013 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Rinnovare i mobili di casa? Forse questo è il momento giusto. Anche se magari dovete chiedere un prestito perché non avete tanti soldi da spendere. Come spiega l’Agenzia delle Entrate nella circolare 29/E diffusa il 18 settembre, il decreto legge 63 del 4 giugno ha introdotto detrazioni per gli interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia e acquisto di mobili per l’arredo e di elettrodomestici. Il decreto, che è entrato in vigore il 6 giugno ed è stato convertito con modificazioni dalla legge 90 del 3 agosto, proroga fino al 31 dicembre la detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, portando dal 55% al 65% l’aliquota della detrazione. Il rinvio vale fino al 30 giugno per gli interventi che riguardano parti comuni di edifici condominiali o tutte le unità immobiliari del condominio. E prevede la detrazione del 65% delle spese sostenute dal 4 agosto al 31 dicembre per interventi antisismici su costruzioni che si trovano nelle zone ad alta pericolosità.
Il testo introduce poi un’ulteriore detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica A+, o di classe A per i forni, che andranno collocati negli immobili in corso di ristrutturazione. Copre le spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre, fino a un massimo di 10mila euro. Attenzione: la detrazione è valida per chi compra mobili o grandi elettrodomestici nuovi. Una condizione, questa, legata a doppia mandata all’intenzione di stimolare i vari comparti produttivi. Alla voce “mobili”, chiarisce la circolare, rientrano letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione. Niente agevolazioni, invece, per porte, pavimentazioni - il parquet, per esempio - tende e tendaggi e altri complementi di arredo.
“Grandi elettrodomestici” sono invece frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe e piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento e di condizionamento e radiatori e ventilatori elettrici. Nell’importo, sia per i mobili che per i grandi elettrodomestici, si possono conteggiare pure le spese di trasporto e montaggio degli articoli acquistati. E il massimo di 10mila euro su cui calcolare la detrazione si riferisce alla spesa totale. Si tratta comunque di una buona occasione per chi vuole rimettere a posto la sua casa. Detrazioni a parte, nel caso in cui non si abbiano abbastanza soldi per affrontare la spesa, è bene sapere che sul mercato del credito ci sono proposte di finanziamento interessanti per poter ristrutturare e arredare.
Che serva per ristrutturare o arredare, il prestito in genere pretende dal richiedente alcune condizioni: un’età fra i 18 e i 75 anni, un reddito dimostrabile e la residenza nel territorio italiano. I finanziamenti per la casa sono generalmente pensati per dipendenti e pensionati. Requisiti indispensabili, come accennato, sono il reddito dimostrabile e la comprovata capacità di rimborso.Il credito per l’arredamento lo possono richiedere dipendenti – a tempo indeterminato o assunti con un contratto vincolato a una data di scadenza – autonomi, apprendisti e, anche qui, i pensionati. Una forma di finanziamento da valutare è la cessione del quinto, che comporta la trattenuta mensile di una quota di stipendio o di pensione corrispondente al quinto del netto percepito.
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