La Bce tira le orecchie alle banche italiane
12 dic 2012 | 2 min di lettura | Pubblicato da Franco C.
La Bce ha erogato prestiti per otto miliardi di euro
Tra le tante cose che accadono in questa società in piena crisi ed in mano allo strapotere delle banche succede anche questo: gli istituti di credito chiedono prestiti alla Bce, li ottengono anche, ma poi si tengono i soldi, non erogano i crediti in favore delle famiglie e dei privati che fanno la coda per richiederli. Questo è quanto emerge dal rapporto pubblicato dalla Bce stessa, rapporto secondo il quale l'organismo guidato dal presidente Mario Draghi avrebbe ricevuto, ma soprattutto avrebbe soddisfatto, richieste per 8 miliardi di euro applicando dei tassi di interesse bassissimi, prossimi all’1,5%.
Quello che si evince è che, dati alla mano, le banche gestiscono ingenti flussi di denaro e, nonostante questo, tengono ridottissimo il livello delle erogazioni alle famiglie e ai privati o alle imprese. Per quanto riguarda l'Italia, secondo il report della Bce, il 70% delle banche boccia sistematicamente ogni media richiesta di finanziamento. Le motivazioni di tali rifiuti? L’inidoneità della richiesta o la necessità di svolgere supplementi d'istruttoria che poi guardacaso si riveleranno sempre di esito negativo. Il risultato è che famiglie e imprese hanno sempre maggiori difficoltà di accedere al credito e alla liquidità delle banche. In proposito basta considerare che in media solo tre banche su dieci erogano un mutuo a soggetti che godono di uno stipendio mensile minimo vicino a duemila euro, tetto giudicato anche dalla Bce come troppo elevato soprattutto considerando che gli stipendi dei dipendenti italiani, negli ultimi dieci anni, sono stati sistematicamente livellati verso il basso.
A confermare la “tirata d'orecchi” della Bce arriva puntuale Bankitalia con il suo Bollettino statistico secondo cui a settembre si è acuita dello 0,8% la contrazione dei prestiti bancari al settore privato, soprattutto alle imprese. In dettaglio, in media le banche negli ultimi dodici mesi hanno elargito solo lo 0,3% in più di prestiti per un importo complessivo erogato di 2.395 miliardi di euro. Alle famiglie son toccate le briciole, cioè lo 0,1% in più di erogazioni. Peggio è andata alle società non finanziarie, le cui erogazioni sono scese del 3,2%. Per non parlare delle imprese verso cui le banche hanno ormai chiuso i rubinetti: i prestiti loro erogati nell'ultimo anno sono diminuiti del 4,1% (+41,8 miliardi di euro) mentre sono aumentati del 20,5% (+40,2 miliardi di euro) verso le finanziarie e del 4,7% verso la pubblica amministrazione (+12,2 miliardi).
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