I prestiti a famiglie e imprese calano: ecco perché
16 set 2024 | 3 min di lettura | Pubblicato da Paolo F.
I dati di Bankitalia
I tassi d’interesse stanno (pian piano) calando, ma i prestiti faticano a riprendere vigore. Secondo l’ultimo rilievo “Banca e Moneta” della Banca d'Italia, a luglio i prestiti al settore privato sono diminuiti dell'1,6% rispetto allo stesso mese del 2023.
I dati di Bankitalia
Pesante è il calo per i prestiti erogati alle società non finanziarie, ridotti del 3,9% anno su anno e del 3,4% rispetto a giugno.
Più blanda la frenata dei finanziamenti destinati alle famiglie, diminuiti dello 0,6% in confronto a luglio 2023 e dell’1% rispetto al mese precedente.
Il fattore fiducia
Ma come mai, al calare dei tassi d’interesse della Bce non corrisponde un aumento dei prestiti? La risposta non è semplice. Senza dubbio, conta – oltre al costo dei finanziamenti – anche la fiducia dei consumatori. Una fiducia che stenta a rinvigorirsi, come dimostra un altro dato: a luglio, sempre secondo Bankitalia, sono aumentati dell’1,1% i depositi del settore privato. In sostanza, allentata l’inflazione, gli italiani stanno preferendo risparmiare piuttosto che spendere, subito o a rate.
Credito al consumo, tassi in risalita
C’è però un altro elemento: il credito al consumo è meno reattivo rispetto al calo dei tassi di riferimento della Bce.
I mutui, ormai da mesi, sono diventati più convenienti. A luglio, la tendenza è proseguita, con un tasso medio del 3,94%, inferiore al 4,02% di giugno. E con la Bce fresca di nuovo taglio, chi ha un mutuo variabile – stima Facile.it – dovrebbe risparmiare altri 18 euro sulla rata calando, ma i prestiti faticano a riprendere vigore. Secondo l’ultimo rilievo “Banca e Moneta” della Banca d'Italia, a luglio i prestiti al settore privato sono diminuiti dell'1,6% rispetto allo stesso mese del 2023. I dati di Bankitalia Pesante è il calo per i prestiti erogati alle società non finanziarie, calati del 3,9% anno su anno e del 3,4% rispetto a giugno. Più blanda la frenata dei finanziamenti destinati alle famiglie, diminuiti dello 0,6% in confronto a luglio 2023 e dell’1% rispetto al mese precedente. Il fattore fiducia Ma come mai, al calare dei tassi d’interesse della Bce non corrisponde un aumento dei prestiti? La risposta non è semplice. Senza dubbio, conta – oltre al costo dei finanziamenti – anche la fiducia dei consumatori. Una fiducia che stenta a rinvigorirsi, come dimostra un altro dato: a luglio, sempre secondo Bankitalia, sono aumentati dell’1,1% i depositi del settore privato. In sostanza, allentata l’inflazione, gli italiani stanno preferendo risparmiare piuttosto che spendere, subito o a rate. Credito al consumo, tassi in risalita C’è però un altro elemento: il credito al consumo è meno reattivo rispetto al calo dei tassi di riferimento della Bce. I mutui, ormai da mesi, sono diventati più convenienti. A luglio, la tendenza è proseguita, con un tasso medio del 3,94%, inferiore al 4,02% di giugno. E con la Bce fresca di nuovo taglio, chi ha un mutuo variabile – stima Facile.it – dovrebbe risparmiare altri 18 euro sulla rata. L’andamento del credito al consumo non è altrettanto continuo. Secondo Bankitalia, a luglio il Tasso annuale effettivo globale (Taeg) delle nuove erogazioni è stato del 10,51%, in risalita rispetto al 10,29% di giugno. Piatti, invece, i tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, al 5,27%.).
L’andamento del credito al consumo e dei prestiti personali non è altrettanto continuo. Secondo Bankitalia, a luglio il Tasso annuale effettivo globale (Taeg) delle nuove erogazioni è stato del 10,51%, in risalita rispetto al 10,29% di giugno.
Piatti, invece, i tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, al 5,27%.
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