Bankitalia: la pandemia taglia i redditi delle famiglie
1 apr 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Rosaria B.
Conseguenze rilevanti sui consumi
Calo dei redditi e dei consumi, difficoltà nel pagare rate, del mutuo e dei prestiti, fino alle bollette e gli affitti.
L’effetto della pandemia sulle famiglie italiane nel 2020 è stato quello di un generale peggioramento della capacità di spesa, destinato a pesare non solo per l’anno in corso, ma anche per quelli successivi.
Ad affermarlo è La Banca d’Italia che ha pubblicato i “Principali risultati della terza edizione dell’Indagine Straordinaria sulle Famiglie italiane nel 2020“.
Condotta alla fine di novembre 2020 per raccogliere informazioni sugli effetti dell’epidemia di Covid-19 sulla situazione economica e sulle aspettative delle famiglie, l’indagine rivela come durante la seconda ondata pandemica, quella registrata a ottobre, le condizioni economiche siano peggiorate, pur rivelandosi di fatto meno drammatiche di quelle riportate nella prima ondata.
L’impatto sul reddito delle famiglie nel 2020
Un terzo delle famiglie ha riferito di aver subito una riduzione del reddito nel 2020, mentre solo un quinto si attende una ripresa nel corso del 2021.
Rispetto al periodo precedente alla pandemia, le famiglie dichiarano di aver ridotto la frequenza delle spese per alcuni servizi, per effetto sia di una riduzione del reddito, sia per la paura di ritrovarsi in situazione potenzialmente rischiose in termini di contagio.
Il 20% dei nuclei familiari si attende nel 2021 persino un reddito inferiore a quello percepito nel 2020. Questa percentuale, spiega Bankitalia, raddoppia tra le famiglie che dichiarano di aver già subito una riduzione del reddito nel 2020.
La pandemia ha colpito maggiormente le famiglie dei lavoratori autonomi e dei disoccupati: oltre la metà ha riferito un calo delle entrate nel corso del 2020.
Pagamenti di rate e bollette a rischio
Quasi il 40% di chi vive in un appartamento in affitto e oltre il 30% delle famiglie indebitate hanno dichiarato di avere difficoltà nel sostenere il pagamento del canone o delle rate del debito.
A partire dall’inizio dell’epidemia, circa il 15% delle famiglie ha richiesto o ha preso in considerazione la possibilità di richiedere un prestito a una banca o a una società finanziaria, indicando come motivazione principale la necessità di disporre di maggiori risorse per pagare le spese correnti.
Secondo i dati di Banca di Italia, oltre la metà degli italiani vivrebbe in famiglie che non hanno liquidità sufficiente per mantenere uno standard minimo di vita di tre mesi in assenza di entrate.
Più di un quinto delle persone si troverebbe in questa condizione e confermerebbe un calo di reddito familiare.
Consumi in picchiata
L’emergenza sanitaria e le conseguenti chiusure di alcune tipologie di esercizi commerciali nelle zone rosse e arancioni, hanno pesato in maniera importante sui consumi.
Come prevedibile, infatti, la spesa effettuata nel mese di novembre per abbigliamento, alberghi, bar e ristoranti è inferiore al periodo precedente la pandemia per circa l’80% delle famiglie; quella in servizi di cura della persona per circa due terzi di esse.
Ma nonostante le previsioni non siano rosee, poco meno di un terzo delle famiglie italiane pensa di ridurre i consumi per alimentari, abbigliamento e calzature e beni e servizi per la casa nei primi mesi del 2021.
Fra questi, la metà indica una riduzione di spesa inferiore al 20%, poco meno di un terzo pensa a una flessione superiore al 30%.
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