Un italiano su 2 ha un finanziamento in corso
9 set 2022 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Si torna al lavoro, si torna a scuola. E tornano gli aggiornamenti di Mister Credit, l’area di Crif che sviluppa soluzioni e strumenti “educational” per i consumatori. Di recente, Mister Credit ha fatto il punto sul primo semestre 2022 nella sua consueta Mappa del Credito, lo studio sull’uso del credito a rate da parte degli italiani. Primo dato emerso: quasi la metà degli italiani – il 46% – ha un finanziamento in corso. È un dato positivo? Negativo? Quanto ci dobbiamo preoccupare?
Lo vediamo subito.
Ripresa dei consumi e degli acquisti con credito
Analizzando i dati disponibili all’interno di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie gestito da Crif, gli esperti di Mister Credit hanno notato un ulteriore ampliamento della platea di italiani che hanno almeno un contratto di credito rateale attivo: siamo, come detto, al 46% della popolazione maggiorenne, con un aumento del +7,6% rispetto a un anno fa.
Il dato è indice di una ripresa dei consumi e degli acquisti mediante prestito, e ci sta: dopo lo stop imposto dalla pandemia, c’era la voglia (e la possibilità) di spendere. Ma si deve anche allo sviluppo dei cosiddetti prestiti “small ticket” sostenuti da condizioni di offerta favorevoli. Frutto, queste ultime, di un contesto ormai avviato al tramonto che però – almeno fino alla fine del primo semestre 2022 – aveva ancora ricadute positive sul mercato nel suo complesso.
Un contesto all’insegna di tassi ancora convenienti. L’inflazione in rialzo e i tassi in aumento – con conseguenti condizioni di offerta destinate a irrigidirsi – sortiranno verosimilmente i loro effetti più avanti.
Intanto, proprio il costo del denaro ancora contenuto ha contribuito, come si legge nella nota che presenta la nuova Mappa del Credito, “a garantire l’elevata sostenibilità del debito, con il tasso di default a 90 giorni per il credito al dettaglio che nell’ultima rilevazione di Crif si è attestato all’1,1%”, sul livello più basso degli ultimi quattro anni. Questo grazie anche alla oramai proverbiale cautela delle famiglie italiane.
In particolare, al di là dello 0,7% dei mutui immobiliari, al termine dei primi sei mesi dell’anno la percentuale ammontava:
- allo 0,8% per i prestiti personali;
- all’1,8% per i prestiti finalizzati.
Quanto pagano di rata gli italiani ogni mese?
A quanto ammonta la rata che gli italiani rimborsano ogni mese? Nel primo semestre, la media è risultata pari a 305 euro, in calo del -4,5% rispetto a un anno fa e certamente più contenuta rispetto ai 356 euro del 2017. Sempre in media, l’esposizione residua non arriva a 32mila euro (31.893 euro), in lieve calo rispetto alla precedente rilevazione e in calo molto più consistente dai 34.114 euro di cinque anni fa.
Questo anche “per la minore incidenza dei contratti di mutuo all’interno del portafoglio delle famiglie, a vantaggio dei prestiti di piccolo importo”, come spiega nella nota Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif.
I mutui, in costante calo, oggi rappresentano il 20,2% del totale dei finanziamenti attivi. La forma di finanziamento più diffusa? I prestiti finalizzati, ossia quelli che si attivano direttamente dal rivenditore di un bene o servizio – auto, elettrodomestici, arredo, vacanze e via dicendo – per l’acquisto di quello specifico bene o servizio. La loro quota supera il 50% del dato totale.
Come reagirà il credito all’impatto dei fatti in corso?
È questo il dilemma, ora. E, naturalmente, anche una sfida per i consumatori italiani. “Bisognerà valutare nei prossimi mesi”, conclude infatti Rubini, “l’impatto delle tensioni geopolitiche e del rialzo dell’inflazione e dei tassi sul bilancio delle famiglie, con possibili riflessi anche sulla rischiosità del comparto”.
Staremo a vedere.
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