Sapete tutto sul credito al consumo?
26 nov 2021 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Ed è subito Black Friday. Torna, puntuale come una festività da calendario, il venerdì che tradizionalmente dà la svolta all’anno di piccoli commercianti e catene della grande distribuzione. Vi ricordate? Ne parlammo anche lo scorso anno.
In pratica, il Black Friday è il venerdì immediatamente successivo al Giorno del Ringraziamento, o Thanksgiving. Una festa tutta “made in Usa” che, contrariamente al Natale all’insegna di Santa Claus, elfi e renne e dell’All Hallow’s Eve che precede Ognissanti, non si può proprio importare in Europa.
È infatti il giorno in cui tradizionalmente si ricorda il fruttuoso incontro tra i Padri Pellegrini da poco giunti nell’allora poco ospitale America del Nord e i Nativi, che sostanzialmente insegnarono loro come sopravvivere. Ovvero, coltivando mais e allevando tacchini, e lasciando invece perdere coltivazioni che nel Vecchio Continente – dal quale i Padri Pellegrini arrivavano – funzionavano, ma lì proprio no.
Rifacendosi a una tradizione precedente, si rende in sostanza grazie al Signore per il raccolto dell’anno. Ma tutto questo voi potete agevolmente leggerlo su Wikipedia. Qui è meglio concentrarci sugli sconti del Black Friday e sul perché, ancora una volta, ne parliamo.
Perché si chiama “Black Friday”?
Perché – pare – gli si attribuisce il potere di tramutare gli eventuali conti in rosso dei negozianti piccoli, medi e grandi in conti in nero, facendo loro chiudere l’anno in attivo, che non è male. I consumatori statunitensi, a casa per il Thanksgiving, ne approfittano per far compere in vista del Natale, e i negozi incoraggiano la corsa agli acquisti con opportuni saldi.
Ed è questa tradizione che, grazie all’e-commerce, ha preso piede anche in Europa e in Italia.
Come spendere se c’è l’inflazione?
I saldi del Black Friday possono essere di aiuto e sostegno in una fase in cui la crisi pandemica morde un po’ meno, ma in compenso c’è l’inflazione che invece sta spiccando il volo.
L’inflazione è, in poche parole, il rialzo generalizzato dei prezzi, inclusi quelli al consumo. Nel suo ultimo bollettino in materia, l’Istat ci ha detto che “nel mese di ottobre, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3% su base annua (da +2,5% del mese precedente)”.
L’aumento ha un impatto diverso a seconda della voce di spesa: quella che registra il rialzo più sostanzioso è “abitazione, acqua, elettricità e combustibili”, con un +11,4% anno su anno e un +4,4% a ottobre rispetto a settembre. Ma è una voce che a sua volta ha un impatto sulle altre: nel momento in cui sale il prezzo della benzina, anche i trasporti costano di più, e gli aumentati costi di distribuzione e consegna possono incidere sul prezzo finale del prodotto o del servizio.
I saldi, però, possono dare un attimo di respiro al portafoglio dei consumatori e ai conti di esercenti e rivenditori. E se si vuole approfittarne per comprare qualcosa che, di suo, comporta una spesa un po’ corposa (per esempio, un frigo nuovo ed energicamente più efficiente), si può sempre fare ricorso a un prestito.
Personale o finalizzato: quale prestito scegliere?
Anche quest’anno, dunque, il Black Friday può propiziare un ripasso sulla geografia del credito al consumo. In questo territorio, due sono i prodotti generalmente più conosciuti:
- il prestito personale, che di solito si richiede per soddisfare generiche esigenze di liquidità;
- il prestito finalizzato, o “credito collegato”, per specifiche finalità di acquisto.
Quando otteniamo un prestito personale, il creditore ci accredita l’importo in un’unica soluzione: noi, poi, glielo rimborsiamo a rate, con interessi e spese annesse e connesse.
Se invece chiediamo un prestito finalizzato, non siamo noi a ricevere la somma: il finanziatore, infatti, la eroga al rivenditore (il negozio di elettrodomestici, per dirne una, o il concessionario automobilistico) o a chi ci dà il servizio (cure odontoiatriche o viaggi turistici, per esempio), e a noi toccherà rimborsarla a rate al creditore. È la triangolazione di cui abbiamo parlato tante volte.
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