Prestiti, il bilancio della pandemia
10 lug 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Luglio, tempo di bilanci. Come quello sul settore creditizio che periodicamente fanno Assofin, Crif e Prometeia. Il più recente lo si può trovare nell’edizione numero 48 dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio. Oggi più interessante che mai, visto che fotografa non solo l’intero 2019 ma anche i primi mesi del 2020, quelli cioè che per primi hanno subito l’impatto del Covid-19. Se ne ricava l’immagine di un 2019 all’insegna di un incremento dei flussi di credito al consumo, “in linea con l’anno precedente e con l’evoluzione del valore dei beni di consumo durevoli”, la principale categoria merceologica per cui si ricorre al credito al consumo; accanto a questa, l’immagine di un 2020 che nei primi mesi ha assistito a un calo delle erogazioni a due cifre. Soprattutto sul versante dei prestiti personali e dei prestiti finalizzati all’acquisto di auto e arredamento. Flessione più contenuta, invece, per i finanziamenti finalizzati all’acquisto di elettrodomestici/elettronica e per i “flussi veicolati dalle carte rateali/opzione anche per il maggiore ricorso, nel periodo di isolamento forzato, ai pagamenti digitali”.
Una situazione che complessivamente persiste nel dopo-lockdown, “con solo un parziale ridimensionamento della flessione per i finanziamenti finalizzati”. Ma andiamo a guardare i numeri: nei primi quattro mesi del 2020, i flussi erogati hanno subito un calo del 28% circa in confronto al medesimo periodo dell’anno prima. Risultato, questo, di due fattori: un primo bimestre, quello di gennaio e febbraio, su cui si è riverberato il peggioramento della tendenza in atto dal quarto trimestre 2019; e un secondo bimestre, tra marzo e aprile, colpito in pieno dagli effetti della pandemia sui consumi delle famiglie. A pesare è stata soprattutto l’importante flessione dei consumi durevoli, in particolare per l’acquisto di autoveicoli e di beni destinati alla casa e alla cura della persona, dopo la chiusura forzata degli esercizi commerciali e la profonda revisione dei progetti delle famiglie, stanti l’incertezza sul futuro e le preoccupazioni per la propria situazione economica e finanziaria. Nel perimetro dei prestiti finalizzati, quelli destinati all’acquisto di elettrodomestici/elettronica hanno tenuto “grazie all’e-commerce e ai finanziamenti per prodotti informatici, di cui si sono dotate le famiglie per adeguarsi alle maggiori esigenze di digitalizzazione”.
Bene anche i finanziamenti per gli acquisti di impianti “green” e beni per l’efficientamento energetico della casa, anche in scia alla proroga delle agevolazioni fiscali e alle iniziative per agevolare la diffusione di consumi virtuosi da un punto di vista ecologico. I prestiti personali, dal canto loro, sono stati pesantemente condizionati anche dalle limitazioni alle aperture di sportelli e filiali. Più contenuta la contrazione dei flussi dei prestiti contro cessione del quinto, per via, sottolinea l’Osservatorio, “dei tempi più lunghi di evasione delle pratiche e, in alcuni casi, anche delle tecnologie messe a disposizione dalla rete di agenti in attività finanziaria che ha potuto seguire la clientela anche nei mesi del lockdown”. Insomma, la tecnologia, ove già rodata, ha messo al riparo dalle conseguenze più toste del blocco forzato. In ogni caso, l’Osservatorio segnala un’espansione del canale online: domanda e offerta diventano sempre più digitali.
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