Prestiti, domanda in rialzo
20 ott 2023 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Secondo l’ultima analisi del Barometro Crif (fonte Eurisc), nei primi nove mesi del 2023 le richieste di prestiti da parte delle famiglie sono salite del +2,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel solo mese di settembre, invece, c’è stato un lieve calo, pari al -2%. L’importo medio si è posizionato a 8.488 euro, il che fa segnare un aumento del +2,1% rispetto allo stesso periodo del 2022.
In particolare:
- nei primi nove mesi dell’anno i prestiti personali hanno registrato una crescita del +20,4%, mentre l’ammontare medio è calato del 4,9%, a 11.725 euro;
- i prestiti finalizzati, dal canto loro, hanno registrato un -9%, con un importo medio rimasto tutto sommato stabile (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2022) a 5.893 euro.
A settembre c’è stata un’ulteriore diminuzione del 14,2% per i prestiti finalizzati, mentre i prestiti personali hanno riportato un lieve calo, pari al -1,7%.
Analisi delle richieste per fascia di importo, durata ed età
L’analisi della distribuzione delle richieste per fascia di importo ha fornito una conferma circa il fatto che nell’arco dei primi nove mesi dell’anno gli italiani hanno optato per somme inferiori ai cinquemila euro, una preferenza che copre il 53,7% del totale.
Operando una distinzione per tipo di finanziamento, abbiamo che:
- il 70,3% delle richieste di prestiti finalizzati si riferisce a cifre che si collocano sotto i 5.000 euro;
- il 33% dei prestiti personali va sulla stessa classe di importo.
Mettendo invece sotto la lente la durata dei finanziamenti, si vede come nei primi nove mesi dell’anno i più caldeggiati sono stati i piani di rimborso sopra i cinque anni, con una quota corrispondente al 27,8% del totale e con la seguente distinzione:
- la metà delle richieste, con una quota pari al 50,3%, dei prestiti finalizzati si posiziona fra i 18 mesi e i 36 mesi;
- i prestiti personali si sono orientati verso piani di rimborso superiori ai cinque anni, con una fetta sul totale che equivale al 50,1%.
Esaminando, per finire, la distribuzione delle istruttorie di credito in relazione all’età del richiedente, il Barometro Crif mette in evidenza come nei primi nove mesi del 2023 la fascia tra i 45 e i 54 anni abbia rappresentato la maggioranza, aggiudicandosi una quota pari al 23,6% del totale. A seguire, la quota compresa fra i 35 e i 44 anni, pari al 20,7% del totale.
Domanda digitale: battuta d’arresto dopo il boom della pandemia
“Nonostante un contesto economico alquanto instabile e complesso, come il rialzo dei tassi di interesse, inflazione e crisi geopolitiche, le famiglie italiane non hanno smesso di rivolgersi agli istituti di credito per sostenere i propri consumi”, commenta Simone Capecchi, Executive Director di Crif.
Per quanto riguarda la domanda digitale, aggiunge Capecchi, è la Generazione Z a mantenere il primato, con una variazione pari al +15% rispetto a settembre 2022. Le altre generazioni fuoco di paglia? È ancora presto, forse, per dirlo. Fatto è che, dopo la spinta pandemica, che ha accelerato la trasformazione digitale, e dopo la crescita esponenziale a tre cifre avvenuta nei mesi scorsi, si notano i primi segnali di arresto.
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