Il Covid spinge i prestiti web
17 apr 2020 | 3 min di lettura | Pubblicato da Maria P.
Il lavoro, la scuola, i contatti sociali hanno tutti subito l’impatto del blocco imposto dalla necessità di contenere il contagio di coronavirus. Chi può fa smart working e non si sposta da casa, le scuole hanno scoperto lo smart learning (non senza qualche limite e difficoltà), l’aperitivo si fa in videoconferenza, esattamente come le riunioni aziendali ai vari livelli. Cos’hanno in comune tutte queste attività compatibili con il lockdown? Sì, esatto: il supporto tecnologico e il collegamento alla rete. In una parola: l’online. Anche il settore del credito al consumo si è allineato alle novità, con un incremento del numero di persone, di ogni età, che fanno ricorso al web per cercare prestiti. A ciò è dedicata una recente analisi Eurisc Talks, del sistema di informazioni creditizie Eurisc: ebbene, l’analisi, effettuata su un campione di richieste di credito indirizzate verso le piattaforme di operatori “nativi digitali”, ha messo in evidenza un aumento nel primo trimestre dell’anno del 34% rispetto al medesimo periodo del 2019.
Ma a meritare attenzione sono soprattutto i dati sui diversi gruppi d’età. Quali e quanti sono questi gruppi? Partendo dal più “vetusto”, abbiamo la Silent Generation, ovvero la generazione dei nati tra il 1925 e il 1945, seguita dai Baby Boomers, venuti alla luce dopo la Seconda Guerra Mondiale e negli anni del boom economico, dunque fra il 1946 e il 1964. Subito dopo si colloca la Generazione X, quella dei nati tra il 1965 e la fine degli anni Settanta, e poi i Millennials. A cavallo tra queste due – nella cuspide, diciamo – si posizionano gli Xennials, una sorta di ibrido: nati tra il 1977 e il 1983, ancora in piena era analogica, tra telefoni a gettone e musicassette se si potevano riavvolgere manualmente con una biro, ma adattatisi da adulti al nuovo mondo digitale. Infine, i giovanissimi, nati dopo il 1995 e noti come Generazione Z. Come si distribuiscono i dati fra tutti costoro?
Questo è interessante: secondo l’analisi Eurisc Talks, la crescita più robusta è stata registrata dalla Silent Generation, le cui richieste di credito sui canali digitali hanno segnato un +57% nel trimestre in esame. Secondi i Boomers, con un +51%. Sopra la media anche la Generazione X, che ha portato a casa un +41%, e la Generazione Z, con un +36%. Sotto, invece, gli Xennials, con un +29%, e i Millennials, con un +21%. Il momento è quindi propizio per ricordare a cosa bisogna fare attenzione quando si chiede un prestito online. Prima regola: controllare non solo il Tasso annuo nominale (Tan), ma anche e soprattutto il Tasso annuo effettivo globale (Taeg), che include le spese accessorie ed è l’indicatore complessivo del costo del prestito. È il Taeg che ci dice se e quanto siamo in prossimità del limite del tasso usura, e quindi in zona rossa. In ogni caso, domandare un preventivo e leggere con attenzione le condizioni previste. E comunque, prima ancora di mettersi alla ricerca di un prestito, sincerarsi di essere in possesso di tutti i requisiti necessari, in primis in termini reddituali.
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